"Il mio ex marito è scappato con la bambina"

L’uomo voleva portarla al Sud ma è stato fermato ad Arezzo dalla polizia stradale e la mamma ha potuto riabbracciare la figlia

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Una brutta storia. Con un lieto fine. Una brutta storia che ha coinvolto una bambina di 4 anni. Una bambina che, venerdì sera, avrebbe dovuto essere nella sua casa, in un paese della Val d’Enza, e che, invece, è stata trovata nel sedile di un’auto sull’autostrada del sole, in direzione sud, dagli agenti della polizia stradale di Arezzo. Che l’hanno presa in consegna, coccolata un po’ e riconsegnata, dopo qualche ora, alla mamma partita in fretta per recuperarla.

La bimba, venerdì, era con il padre che avrebbe dovuto riportarla a casa in serata. Ma, al contrario, aveva deciso di partire senza avvertire l’ex moglie, dalla quale è separato da ormai un anno, andando con la bambina in Campania. A metà strada si è fermato per fare benzina, ma è ripartito senza pagare e così dal distributore è scattata la segnalazione che ha portato all’intervento della polizia stradale. Che, una volta fermato l’uomo, ha scoperto sul sedile la piccola.

Sono bastate poche domande per capire che la situazione era poco chiara e molto delicata. Per cui gli agenti hanno deciso di prendere in custodia la bambina contattando la mamma affinchè arrivasse in fretta ad Arezzo per consegnargliela. Ed è proprio la mamma che, ieri, un po’ rasserenata e rinfrancata, ci ha raccontato tutta la storia.

"Venerdì sera intorno alle 19,30 - spiega la giovane donna - il mio telefono ha iniziato a squillare. Ho visto che si trattava di un numero di Arezzo e, pensando a un call center ho rifiutato, a più riprese, la chiamata. Dopo poco, però, sul cellulare mi è arrivato un messaggio da parte del comandante della polizia stradale di Arezzo in cui mi si chiedeva di rispondere alle loro telefonate perché dovevano parlarmi con urgenza. Ho così scoperto, poco dopo, che mia figlia, una bimba di 4 anni, era con loro. E’ stata una bruttissima sorpresa perché sapevo che era con il padre, ma l’aspettavo a casa proprio per quell’ora. Invece ho scoperto che era a 300 chilometri di distanza e che, se non ci fosse stato l’intervento della polizia stradale, chissà dove sarebbe finita. A quel punto, sono subito partita per la Toscana per andarla a recuperare".

La bimba stava bene e, vista la mamma, l’ha abbracciata contenta.

"Voglio ringraziare i poliziotti di Arezzo - continua la mamma - perché sono stati bravissimi, soprattutto la poliziotta che ha tenuto mia figlia senza farla preoccupare. E’ stata una vicenda davvero brutta: ho avuto occasione anche di incrociare il mio ex marito e mi ha detto che voleva portare la bambina al Sud. Ma io, di tutto questo, non sapevo assolutamente nulla.

Ora ho chiesto al mio avvocato di intervenire per fare in modo che tutto questo non possa più ripetersi".

Una brutta storia, insomma, con un lieto fine. Chi rischia di pagare in modo grave è il padre della bambina.

Perché ieri dalla sede della polizia stradale di Arezzo oltre a confermarci quanto avvenuto, è emerso che l’uomo ha avuto una doppia denuncia per insolvenza fraudolenta, in quanto non ha pagato il pieno di benzina, e per resistenza a pubblico ufficiale.

A tutto questo si aggiungerà poi il discorso relativo al fatto che l’uomo si trovava a quasi 300 chilometri di distanza nell’ora in cui avrebbe dovuto riportare all’ex moglie la figlia. Ma questo è un tema su cui dovranno confrontarsi giudici e avvocati. Quel che conta è che la bambina sia a casa e sia serena.

Una brutta storia, insomma, ma con un lieto fine.