
La straziante lettera di Ardian Hyseni: "Spero di essere compreso e compatito"
"A chi potremmo mai raccontare che la sola vista delle foto di quelle vite innocenti, mi fa venir voglia di farla finita?". Una lettera straziante quella scritta da Ardian Hyseni, il padre di Shane che ha perso tre figli e un nipotino in un terribile incidente, consegnata ieri al giudice in aula.
"Lo racconto a voi – prosegue la missiva – nella speranza di non essere creduto, ma di essere compreso e compatito. E se la vita non si fosse così incattivita contro di noi, di certo non ci avrebbe privato almeno del piccolo Mattias: un nipotino che aveva le qualità per essere nostro figlio, come difatti lo era, e che aveva gli stessi occhi di Shane. A cosa serve più la vita? Ho imparato la difficile arte della sopravvivenza, restando sempre attento a non piangere davanti a mia moglie per non infliggerle ancora più dolore, consapevoli che niente e nessuno li riporterà in vita".
A consegnarla è stato l’avvocato di parte civile, Nicola Termanini. "Posso dire che dopo due anni e mezzo – e quattro udienze preliminari – da questo drammatico evento siamo finalmente arrivati ad una sentenza di primo grado e per questo ringrazio il lavoro della magistratura di Reggio, sia requirente sia giudicante. Di fronte ad una tragedia di questo tipo, nella quale hanno perso la vita quattro persone non si può gioire, né dichiararsi soddisfatti per l’esito del processo. Si può solo condividere il dolore con le persone che hanno avuto la fiducia di affidarti questo penoso incarico. Il dramma umano supera di gran lunga l’analisi professionale. La giustizia ha fatto il suo corso, la pena irrogata è severa e proporzionata alla gravità della condotta e del danno che è stato cagionato alle vittime ed ai loro familiari. La pena irrogata è risultata superiore rispetto alla richiesta del pm".
Termanini (foto) conclude: "La condotta processuale dei miei assistiti (genitori e nonni delle vittime) è stata pacata e rispettosa delle istituzioni, nonostante ogni udienza sia stata l’occasione per rivivere intensamente gli istanti in cui hanno appreso la triste notizia, e conseguentemente per essere lacerati dalla sofferenza. Vorrei riportare il loro pensiero ricordando che il loro dolore è immenso, incalcolabile e che nessuna sentenza potrà mai affievolire il loro patimento che si protrarrà per tutto il corso della loro vita".