
Indelebile il ricordo tra i fedeli reggiani del pellegrinaggio del 2022 per la proclamazione del borettese. Tra i primi atti del pontificato di Bergoglio, invece nel 2013, il decreto per il martirio del seminarista.
di Cesare CorbelliLa notizia della morte di Papa Francesco ha destato un profondo cordoglio anche fra il popolo reggiano. Non solo la diocesi piange il Pontefice ma anche tutta la comunità civile e il sentimento, condiviso anche da tante persone che non frequentano la Chiesa, è quello di gratitudine per lo spessore umano di Bergoglio che ha fatto breccia fra le persone per la sua autenticità e il saper essere accanto agli ultimi.
Durante il pontificato di Papa Francesco anche la nostra provincia è salita agli onori della cronaca per la proclamazione di santi, beati e venerabili.
Sicuramente, il ricordo più indelebile tra i fedeli reggiani rimane quello del 2022 quando a Roma fu proclamato santo il borettese Artemide Zatti. Un personaggio molto caro a Papa Francesco in quanto il classico "Santo della porta accanto" che ha speso tutta la sua vita per il prossimo ma, in particolare, in Argentina, terra natale di Bergoglio. Artemide, infatti, nasce sulle rive del Po nel 1880 ma, come tanti italiani all’epoca, si trasferì nemmeno maggiorenne in Argentina, a Bahia Blanca, dove frequentò la parrocchia salesiana; vuole farsi religioso, ma curando un malato di tubercolosi resta contagiato, si affida a Maria Ausiliatrice, patrona dei salesiani, e dopo la guarigione accetta di non diventare sacerdote, emettendo la professione perpetua nel 1911, come Salesiano Coadiutore, ossia religioso non sacerdote. Di lì a poco, scopre la sua definitiva vocazione: dedicarsi tutto ai malati, assumendo la responsabilità dell’ospedale avviato dai salesiani che lui rifonderà, poi anche della farmacia, e diplomandosi farmacista e infermiere. Muore a causa di un tumore, che lui stesso aveva diagnosticato, il 15 marzo 1951. È stato beatificato da San Giovanni Paolo II il 14 aprile 2002 per un miracolo avvenuto nel 1980: la guarigione, inattesa ed inspiegabile, di un giovane salesiano da "gravi complicazioni infettive conseguenti ad appendicite purulenta, con localizzazioni multiple addominali e pleuriche; sepsi generalizzata ed eziologia polimicrobica; stato di grave anergia immunitaria". Il 9 aprile 2022 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto relativo a un secondo miracolo riconosciuto per sua intercessione, la guarigione miracolosa di un uomo da "ictus ischemico cerebellare destro, complicato da voluminosa lesione emorragica", avvenuta nelle Filippine nell’agosto del 2016, aprendo così la via alla sua canonizzazione, poi celebrata il 9 ottobre seguente.
All’inizio del pontificato di Bergoglio, fu beatificato il seminarista martire Rolando Rivi, ucciso in un clima di odio verso i sacerdoti il 13 aprile 1945. La beatificazione di Rolando Rivi fu uno dei primi atti, nel marzo 2013, del ministero petrino di Papa Francesco che ha autorizzato la Congregazione delle cause dei santi a promulgare il decreto per il riconoscimento del martirio in odium fidei.
Inoltre la reggiana, madre Giovanna Francesca dello Spirito Santo, al secolo Luisa Ferrari, fondatrice delle Missionarie Francescane del Verbo Incarnato fu dichiarata venerabile il 19 marzo 2019; nel Decreto vaticano si affermano le virtù eroiche della religiosa, "un entusiasmo genuino e una vitalità esuberante nutriti da ideali alti e nobili". Infine, durante il pontificato di Papa Francesco, si è svolta l’inchiesta diocesana per la causa di beatificazione e canonizzazione di don Pietro Margini, fondatore della Familiaris Consortio, con la trasmissione, nel 2022, dei plichi alla Congregazione delle Cause dei Santi per la successiva Fase romana, mentre lo scorso febbraio si è chiusa la Fase diocesana della Causa di beatificazione e canonizzazione del chirurgo scandianese Enzo Piccinini.