DANIELE PETRONE
Cronaca

Il Pd ha deciso: saranno primarie. Sfida in giunta De Franco-Rabitti

I dirigenti dem hanno provato in tutti i modi a trovare un nome che evitasse lo scontro interno. Ma dopo il tramonto dell’ipotesi Alessio Mammi, anche il medico Francesco Merli si è sfilato.

Il Pd ha deciso: saranno primarie. Sfida in giunta De Franco-Rabitti
Il Pd ha deciso: saranno primarie. Sfida in giunta De Franco-Rabitti

di Daniele Petrone

Sarà un derby in giunta a decidere chi sarà il candidato sindaco del Pd per le prossime elezioni amministrative. Lanfranco de Franco e Annalisa Rabitti si sfideranno alle primarie. Il dado è ormai tratto. È questo il quadro che va delineandosi sempre più per cercare di raccogliere l’eredità del dopo Luca Vecchi. A meno che – ma il tempo scorre e siamo già al limite – non si trovi una quadratura in extremis su una figura che metta d’accordo tutte le anime (per dire ‘correnti’) al fine di evitare le primarie. Che è sempre stato l’obiettivo – dichiarato anche ufficialmente – dai dirigenti del partito.

A dire il vero l’uomo giusto era stato individuato: Alessio Mammi. Ma qualche settimana fa, proprio alla vigilia dell’inizio della festa dell’unità, si era chiamato fuori per dedicarsi totalmente all’assessorato regionale all’agricoltura e alla pesca, dove – tra le emergenze alluvione, peste suina e granchi blu – ha il suo bel da fare. Per la sua esperienza seppur la giovane età, risolutezza e modi pacati, Mammi era ritenuto l’unico in grado di poter unire il Pd locale e indossare la fascia tricolore; tant’è che il partito aveva fatto un sondaggio per uso interno (mai divulgato e che hanno in pochi) che non è quello delle ‘consultazioni’ in atto e Mammi aveva raggiunto percentuali altissime.

Graziano Delrio, uno dei padri nobili che tira le fila del partito, ha provato l’ultimo coup de théâtre cercando di proporre Francesco Merli. Un nome che girava da mesi. Primario di ematologia del Santa Maria Nuova prossimo alla pensione, grande protagonista col Grade Onlus (e quindi con l’associazionismo dalla sua parte) per la realizzazione del Core e del futuro Mire, era visto un po’ come il ‘clone’ di Delrio anch’egli medico e sindaco. Ma Merli non avrebbe dato la sua disponibilità. Saltati dunque piano A e piano B, è chiaro che gli altri aspiranti sindaci si sono mossi su una scacchiera che altro non riflettono i due schieramenti politici interni odierni del Pd: il ‘re’ della neo leader Elly Schlein ossìa Lanfranco de Franco e la ‘regina’ dell’area catto-dem (la più forte a Reggio) Annalisa Rabitti. Una sfida non scontata.

Il primo, assessore alla Casa come delega principale, si è mosso bene nel suo quinquennio in giunta e sta facendo altrettanto in questa fase restando in avanscoperta; dalla sua avrà l’appoggio della costellazione di sinistra che non fa parte del Pd (come Sinistra Italiana che non ha fatto mistero sul Carlino di voler appoggiare de Franco) e questo permetterà così di allargare il campo. La seconda invece, assessora alla cultura, pari opportunità e alla città senza barriere, ha dalla sua diversi mondi, dall’associazionismo a quello culturale; e soprattutto ha i numeri (ecco perché i cattodem saggiamente la propongono) come dimostrato cinque anni fa dove fu la più votata di tutte. Attorno a queste due figure che si schierano, si concentreranno dunque tutte le mini-coalizioni. Dunque non ci sarà posto per la consigliera regionale Stefania Bondavalli (civica e senza tessera) la quale scalpitava parecchio, ma non era vista come un’alternativa valida dopo appena quattro anni di politica e senza particolari temi cavalcati con protagonismo assoluto.

Le primarie, una volta ufficializzate, saranno poi fissate dalla direzione nazionale del partito; la data sul calendario potrebbe essere a cavallo del nuovo anno per poi avere cinque-sei mesi di full immersion in campagna elettorale con l’obiettivo di allungare il dominio ‘rosso’ assoluto nella storia del Comune e di lanciare il guanto al centrodestra che non ha ancora annunciato il candidato.