GIUSEPPE MAROTTA
Cronaca

Il popolo del Liga tra palco e realtà: "Lo ascoltiamo da tutta la vita"

Fan dall’Italia intera in città per raccogliere emozioni e ricordi: "Abbiamo fatto chilometri per esserci"

Fan dall’Italia intera in città per raccogliere emozioni e ricordi: "Abbiamo fatto chilometri per esserci"

Fan dall’Italia intera in città per raccogliere emozioni e ricordi: "Abbiamo fatto chilometri per esserci"

C’è chi festeggiava il compleanno (non quello di Elvis), chi l’addio al nubilato, chi ha fatto più di mille chilometri per esserci: la passione per il ’Liga’ non conosce limiti. Il concertone ha acceso Reggio Emilia alla sera, ma già dal mattino la città ha accolto l’invasione d’amore.

Code che hanno preso corpo già prima delle 11, quando si sono aperti i cancelli per gli iscritti al ’Bar Mario’, poi dalle 12 tutti dentro. Un caldo pesante, attutito in parte da alcuni getti d’acqua verso la folla (che ha apprezzato). Via dell’Aeronautica era un vero e proprio accampamento: posti sold out sotto l’ombra degli alberi. Ci sono ancora tante ore davanti fino all’ora x: c’è chi attende con una partita a carte, chi gioca a "nome, cose, città", chi pranza, chi riposa dopo aver attraversato l’Italia, chi cerca un bagno.

E ti accorgi che Ligabue unisce davvero. Chiedere ad Aurora Percudiani: viene dalla Puglia, e la raggiungiamo quando la gente le canta ’Tanti auguri a te’. Ha in testa una coroncina con scritto ’It’s my birthday’.

"Sono qui col mio ragazzo, Paolo Andreozzi. Lui è campano, io sono della provincia di Lecce e qui con noi c’è la nostra amica Alice Rizzello, sempre leccese. Sto vivendo il compleanno con la gente che amo e col cantante che amo". Sono arrivati a Reggio tra bus e treni. "È la prima volta a Campovolo, Alice c’era già stata per Harry Styles". Poi le canzoni preferite dei tre. "‘Leggero’, ‘I duri hanno due cuori’ e ‘Non è tempo per noi’".

Non solo compleanni, ma anche regali a sorpresa. "Ho regalato il biglietto al mio ragazzo, ascolta Ligabue da tutta la vita", ci dice Micol Casavecchia, al fianco del fidanzato Federico Ceccanti. La parlata è inconfondibile. "Siamo arrivati da Pisa in pullman, non vediamo l’ora di ascoltare ‘Certe notti’ e ‘Siamo chi siamo’".

L’amore si può provare verso un’altra persona, ma anche verso il proprio paese. Non lo nasconde di certo Alessio Congiu, con l’iconica bandiera della Sardegna con scritto ’Atzara c’è’. "Vengo da lì, anche se spesso sono a Milano. Sarà il mio primo Campovolo, e avevo già sentito Ligabue proprio in Sardegna all’aeroporto di Oristano-Fenosu". La canzone preferita è un inno alla resilienza. "Sicuramente ‘Il giorno di dolore che uno ha’". C’è chi porta in giro il posto del cuore in una bandiera, e chi con una maglia di calcio. Parliamo di quella del Napoli, con tanto di fresco scudetto sul petto. "Siamo al secondo Campovolo, arriviamo direttamente da Napoli", ci dice Vincenzo Romano al fianco di Fiorella Marsella, sua compagna. "La nostra canzone del cuore è ‘Leggero’. Sul petto ho scritto il nome di Geolier perché amiamo anche lui come il ‘Liga’. Viva la musica".

Insomma: ieri a Reggio si parlava tutto tranne che reggiano. Anzi, no: sul tardi ecco anche i nostri concittadini, e spicca una maglia della Reggiana. Si vede un addio al nubilato, e gruppi interi (con persone dalla Sicilia, dal Piemonte, anche dalla Svizzera) che si sono formati sui social e che hanno preso vita ieri. Spunta un’ambulanza: piccolo malore per un signore a causa del caldo, ma tutto passa. La passione sfocia nella Liga Street: tra karaoke, cover band, giochi e gadget di ogni tipo non poteva esserci migliore ’anticamera’ per anticipare l’ingresso nell’arena. Poi si prende posto e si attendono le 21: manca davvero solo il Liga, che unisce tutti tra emozioni e ricordi da conservare.