ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Il processo sugli affidi, il nonno del caso-pilota: "Ci tolsero la nipotina, lei era come annullata"

Il racconto: "La piccola mi riferì che nel giorno dell’allontanamento le maestre le dissero di non tornare in classe, le assistenti sociali che i suoi familiari non potevano più tenerla. E lei pianse".

Il processo sugli affidi. Caso-pilota, il nonno:: "Ci tolsero la nipotina. Lei era come annullata"

Il processo sugli affidi. Caso-pilota, il nonno:: "Ci tolsero la nipotina. Lei era come annullata"

Reggio Emilia, 14 novembre 2023 – "L’allontanamento di mia nipote Alice (nome di fantasia, ndr) iniziò con la psicologa imelda Bonaretti. Lei ci riferì che la bambina non poteva rimanere con noi, perché avevamo un problema in casa. ‘Sei in un cul de sac - mi disse -. Non puoi farci niente. Vedrai che prima dei 18 anni torna a casa’. Ma allora Alice ne aveva solo 10... Mio figlio si caricò di colpe per la propria malattia: andò in depressione, perse 15 chili in tre mesi e finì all’ospedale".

Il nonno della bambina, nata nel 2008, che rappresenta il caso-pilota dell’inchiesta sui presunti affidi di minori a Bibbiano è stato sentito ieri nel processo. Davanti al collegio dei giudici l’uomo ha ripercorso la complessa vicenda della sua famiglia e il forzato distacco dalla nipotina che viveva coi lui e la moglie. Il padre della bambina, affetto da disturbo psichico, ebbe Alice dalla relazione con una ragazza che aveva solo 14 anni. Si creò una situazione problematica che portò i nonni a prendersi cura della piccola e anche della giovane madre, nonché a rivolgersi ai servizi sociali.

Facciamo un passo indietro. Pure la piccola Alice, come suo padre, ha qualche disturbo: a fine 2017 si faceva la pipì addosso e piangeva, ma fu escluso un problema fisico. Venne chiesto un incontro a Bonaretti, fissato nel febbraio 2018, a cui partecipò la nonna. "Mi chiamò allarmata dicendo che Bonaretti aveva parlato di un disegno di Alice che poteva indicare una violenza sessuale". Si tratta dello schizzo che rappresenterebbe il nuovo compagno della madre di Alice; per l’accusa psicologa aggiunse le mani per far risultare che la piccola avesse subito abusi: "Sono andato a rivedere i disegni di Alice: lei non le riproduceva mai". Poi arrivò un decreto del tribunale dei minori che prescrisse l’allontanamento di Alice dalla famiglia: "Fui chiamato il 15 marzo 2018 nella sede dei servizi di Barco. Ci venne letto il provvedimento in cui si diceva che la nostra era una famiglia poco affidabile. Abbiamo pensato a un equivoco. Ma Marietta Veltri disse di non preoccuparci, perché era già pronta la nuova casa’. Tolsero alla madre la possibilità di vederla, mentre la piccola venne affidata a mia moglie fino al 30 aprile. La madre di Alice disse che il nuovo compagno non poteva essere responsabile: fu sollecitata da Veltri a denunciarlo, ma non lo fece".

L’inchiesta a carico del compagno fu poi archiviata. La famiglia di Alice stava pensando di fare un ricorso contro il decreto del tribunale minorile, ma l’allontanamento arrivò a breve, l’11 aprile 2018. "Mi chiamò mia moglie. Urlava disperatamente: ‘Ce la portano via! Le assistenti sociali mi hanno detto di non preparare il pranzo perché Alice ce l’hanno già loro’. Lei si sentì male e fu ricoverata per un trauma da stress. Il giorno dopo passammo a Barco per firmare documenti: Federica Anghinolfi disse che loro erano solo esecutori del decreto deciso. La prima a rivedere Aurora fu la madre; io, mia moglie e il padre dopo 70 giorni".

La bambina era stata collocata in una famiglia affidataria. "Chiedevo una volta ogni venti giorni di vederla, ma i servizi dissero di no perché nel primo incontro il padre pianse e anche Alice. Gli incontri furono sospesi per 110 giorni, mentre mia moglie la vedeva un po’ di più. Annalisa Scalabrini portò scuse perché non ci vedessimo. Da aprile a ottobre l’ho incontrata solo 2-3 volte. Poi dopo la nomina del consulente tecnico d’ufficio fu stabilito un calendario per vederla ogni 15 giorni. Mi furono date direttive, come evitare di baciarla leggermente sulle labbra, cosa che io avevo sempre fatto, e di salutarla perché dovevano prepararla agli incontri. Non potevamo parlare di nulla: Alice non sembrava più lei, era quasi annullata".

Alice tornò a casa nel giugno 2019, poco prima che il caso Bibbiano diventasse di pubblico dominio. "Mi raccontò che nel giorno dell’allontanamento le maestre le dissero di non tornare in classe, le assistenti sociali che la sua famiglia non poteva più tenerla, e che lei pianse". Il padre ebbe una denuncia nel luglio 2014 per una violenza sessuale verso una collega, "ma la cosa fu subito chiusa". Dal lungo controesame delle difese, è emerso che Bonaretti non era favorevole all’allontanamento. Tante le domande della difesa Anghinolfi sull’impegno dei nonni a essere trasparenti verso i servizi che in precedenza avevano allontanato madre e bambina, nonché sulle liti in famiglia padre-figlio e figlio-madre di Alice, davanti alla piccola.