Il pronto soccorso e la ’concorrenza’ al confine

La preoccupazione per il San Sebastiano cresce: a Carpi è stata approvata la variante per il futuro ospedale, che sarà vicinissimo

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Il consiglio comunale di Carpi ha approvato nei giorni scorsi la Variante urbanistica che individua l’area del futuro ospedale della città modenese, dando così l’avvio delle pratiche di esproprio, che saranno numerose e necessiteranno di parecchio tempo. Un argomento che interessa anche la zona della Pianura Reggiana, visto che il futuro ospedale, secondo i progetti, verrebbe costruito in un’area fra la Tangenziale Losi, via Dell’Industria e via Guastalla, praticamente molto vicino ai territori di Correggio e Rio Saliceto, al confine tra le province di Reggio e Modena.

Ci sono discussioni legate al possibile "consumo di suolo" previsto dal progetto. Ma si riflette soprattutto sul futuro della sanità territoriale, che a questo punto coinvolge inevitabilmente pure il destino dell’ospedale San Sebastiano di Correggio e, in particolare, l’attività del pronto soccorso, per cui si stanno investendo fior di quattrini (pubblici) per strutture che rischiano di essere in parte inutilizzate.

Dopo l’approvazione in consiglio comunale, la prossima tappa è di competenza dell’Azienda Usl modenese, a cui spetta redigere il progetto esecutivo per avviare gli espropri e ottenere l’uso dei terreni. Il progetto prevede la riqualificazione dell’attuale ospedale Ramazzini, che non si vuole abbandonare dopo la eventuale futura delocalizzazione dei servizi nella nuova sede ospedaliera. Ma per ora i piani teorici non sempre sembrano coincidere con la situazione reale.

Antonio Lecci