"Il rappresentante Adl Cobas viene respinto dai tavoli sindacali"

Sciopero alla Kemin, alla protesta nazionale si unisce quella contro il no dell’azienda verso l’esponente degli autonomi, a differenza dei colleghi

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Sciopero ieri alla Kemin indetto da Adl Cobas per protestare contro l’espulsione di fatto del sindacato di base dai tavoli sindacali, e chiedere pari diritti per i propri sostenitori. "Abbiamo inviato tramite Pec una richiesta ufficiale di chiarimento - spiegano i Cobas - a cui non è stata data alcuna risposta fino all’apertura dello stato di agitazione, l’inizio del blocco degli straordinari e l’indizione di 24 ore di sciopero".

Il conflitto è stato determinato dalle elezioni nella sede di Cavriago del 9 novembre: il sindacato di base ha ottenuto 28 voti su 67 votanti, riuscendo ad eleggere una propria Rsu, lista superata di 1 voto dalla Filtcem Cgil. "In seguito alle elezioni l’azienda, per vie informali, ha comunicato che non avrebbe concesso i diritti sindacali a Adl, ma solo alla Rsu". Così ieri, in occasione dello sciopero generale indetto dalle sigle di base, alle motivazioni nazionali (innalzamento dei salari contro il carovita, maggiore sicurezza sul posto di lavoro), i Cobas della Kemin hanno aggiunto la loro rivendicazione.

"Ai tavoli sindacali che si terranno in futuro, al funzionario territoriale Adl Cobas non sarà permesso entrare e assistere la Rsu, al contrario dei funzionari delle altre sigle. A loro chiediamo: è eticamente corretto che quasi la metà dei lavoratori non possano avere gli stessi diritti sindacali dei loro colleghi? È democrazia?".

L’azienda dal canto suo, dopo la Pec, "si è degnata di risponderci comunicando che secondo il testo unico della rappresentanza da noi sottoscritto non vengono riconosciuti i diritti sindacali ai non firmatari del Ccnl Industria Chimica". Adl Cobas ribatte: "Abbiamo sottoscritto il testo unico, altrimenti non ci sarebbe stata la possibilità di presentare una lista alternativa ai confederali, limitando ancor di più la democrazia sindacale. Il mancato riconoscimento di tali diritti sia in contraddizione con l’articolo 14 dello Statuto dei lavoratori e la stessa Costituzione. È inaccettabile riconoscere esclusivamente i diritti sindacali alle sole organizzazioni firmatarie del Ccnl, non considerando l’effettiva rappresentanza".

Francesca Chilloni