MONICA ROSSI
Cronaca

Il Secchi ‘cancellato’. Il collegio dei geometri:: "Incontreremo la scuola"

L’associazione di categoria prende posizione dopo la delibera dell’Istituto Zanelli "Ragioni incomprensibili, il nome va mantenuto. Pronti a fare la nostra parte".

L’associazione di categoria prende posizione dopo la delibera dell’Istituto Zanelli "Ragioni incomprensibili, il nome va mantenuto. Pronti a fare la nostra parte".

L’associazione di categoria prende posizione dopo la delibera dell’Istituto Zanelli "Ragioni incomprensibili, il nome va mantenuto. Pronti a fare la nostra parte".

"Chiediamo la doppia denominazione Zanelli-Secchi". Arriva l’attesa presa di posizione del collegio dei geometri e dell’associazione dei geometri di Reggio che hanno chiesto ufficialmente "un incontro congiunto tra scuola e Istituzioni" sulla vicenda della cancellazione del nome dell’istituto Secchi dopo l’accorpamento con l’agrario Zanelli, deliberato dal Consiglio d’Istituto, di cui si discute da giorni. E sulla quale si erano mobilitati anche scienziati, professori accademici e astrofisici di fama internazionale lanciando addirittura una petizione in favore dell’intitolazione al noto scienziato reggiano del 1800.

"Esprimiamo profonda preoccupazione per la decisione di non adottare la doppia denominazione", recita la nota firmata dal presidente del collegio dei geometri e dei geometri laureati Emanuele Aravecchia, dal presidente onorario dello stesso Francesco Spallanzani e dal presidente dell’associazione dei geometri Pierluigi De Vivo. "Nessun motivo organizzativo dovrebbe prevalere su un tema di così alto valore storico, culturale e identitario per la comunità reggiana – chiosano – La proposta, avanzata dal collegio docenti e approvata con oltre il 70% dei voti, è stata respinta per ragioni non ancora chiarite".

Infine i geometri si dichiarano "pronti a supportare attivamente questo percorso, attraverso il dialogo con Enti competenti come Provincia, Ufficio Scolastico Regionale e Comune. Abbiamo già provveduto alla richiesta ufficiale di un incontro".

Lo stesso geometra Spallanzani ci tiene personalmente poi ad un’analisi. "Da alcuni giorni sto assistendo ad una incresciosa querelle che riguarda il nome da darsi all’istituto tecnico multidisciplinare che col prossimo anno scolastico sostituirà le due scuole tecniche prettamente reggiane di nascita, quali sono state l’Istituto per periti agrimensori Angelo Secchi (divenuto col tempo istituto tecnico statale per geometri) e lo stabilimento esperimentale di zootecnia (divenuto poi col tempo istituto tecnico agrario A. Zanelli). Dico incresciosa perché ancora una volta, parrebbe per sole ragioni di tirchieria paesana per evitare la spesa di poche centinaia di euro, si propone di togliere ai posteri il ricordo dell’Istituto Secchi, cioè di una eccellenza formativa, patrimonio storico della nostra città".

Poi l’excursus storico e l’appello: "L’Istituto Secchi era nato per fornire alla comunità reggiana delle figure professionali volte a fornire un supporto ad una economia agraria innovativa che la borghesia locale cercava di realizzare creando aziende di media grandezza; l’Istituto Zanelli per sviluppare in chiave scientifica una industria agraria che abbisognava, fra l’altro, di figure non più operanti in base alle tradizionali conoscenze lasciate in eredità dai monaci benedettini nella produzione del formaggio grana, ma dotate di quelle basi scientifiche che l’illuminismo francese aveva assunto come propria bandiera. Grandi, anche se non coperte da un avvallo accademico e anche se silenziose nei risultati assolutamente innovativi, le figure che vi operarono con la passione e la dedizione di chi sapeva che ciò che stava facendo era per il bene della collettività in cui viveva. In una città infatti depredata in epoca ducale della sua Università, quelle scuole rappresentavano un centro di sapere teorico-pratico antesignano del moderno concetto scuola-mondo del lavoro oggi divenuto così attuale; quindi non scuole di serie B bensì scuole dove si attivava quell’integrazione fra la cultura tecnico-scientifica ed il mondo operativo che di quella cultura aveva assolutamente bisogno per ammodernarsi. Questo è l’aspetto che va riconosciuto ad entrambi gli istituti dei quali dobbiamo essere orgogliosi, ricordandolo congiungendone i nomi nell’unicum Secchi-Zanelli. Ne va anche del rispetto verso docenti e studenti".