Il sindaco di Cadelbosco: "Ci dicono di non aver i soldi per ripulirlo"

Il sindaco di Cadelbosco: "Ci dicono di non aver i soldi per ripulirlo"

Il sindaco di Cadelbosco: "Ci dicono di non aver i soldi per ripulirlo"

Ci sono domande che non hanno scadenza. Domande senza tempo. "Qual è lo stato di sicurezza idrogeologica dei torrenti Crostolo, Secchia, Tresinaro ed Enza nei tratti in cui questi corsi d’acqua transitano da paesi e città?". Domande che venivano poste una dozzina d’anni fa da Marcello Stecco (intervista sopra) e che sono riproposte anche ora. Nell’ultimo incontro del Comitato di sicurezza del territorio, in vista dell’allerta per le recenti allerte arancioni e rosse per maltempo, i sindaci di Cadelbosco Sopra e Gualtieri, Luigi Bellaria e Renzo Bergamini, hanno nuovamente segnalato la situazione del Crostolo, comprensibilmente preoccupati. "Abbiamo fatto presente che alcuni corsi d’acqua del nostro territorio, tra cui il torrente reggiano, sono caratterizzati dalla presenza – conferma Bellaria – di boscaglia e pure di alberi cresciuti nell’alveo. E’ facile prevedere che, in caso di discesa di qualche grosso tronco, quella vegetazione sarebbe in grado di trasformarsi in un evidente ostacolo, rallentando il deflusso dell’acqua. La domanda l’abbiamo posta ai tecnici di AiPo, i quali ci hanno fatto capire che non ci sarebbero le risorse economiche necessarie per poter effettuare una adeguata manutenzione". Ma in caso di esondazioni le risorse da spendere sarebbero di molto superiori alla spesa per la manutenzioni. Il caso di Lentigione, nel 2017, può essere un chiaro esempio.

"Sarebbe meglio la prevenzione", è invece il parere dei due sindaci. Va poi considerato il problema del Crostolo collegato al livello del Po. In caso di piena del fiume, infatti, la sua portata rischia di influire proprio sul livello del torrente, spingendo acqua verso monte. L’imprenditore guastallese Mirko Benatti ricorda come da oltre trent’anni esista un progetto per un piccolo sbarramento lungo l’argine al Baccanello: "Non è un’opera faraonica ma – ribadisce Benatti – potrebbe salvaguardare un ampio territorio dal rischio del riflusso del Po lungo il Crostolo". Antonio Lecci