Il sindaco sale sul ring e difende l’assessore "Problemi agli impianti? Eredità di 60 anni"

Il ’caso volley’ tiene ancora banco. "Non capisco perché abbiano rinunciato ad andare a Modena, avremmo pagato noi i costi"

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Sindaco Luca Vecchi, in questi giorni tiene banco la rinuncia del Volley Tricolore alla SuperLega a causa della inidoneità del soffitto del PalaBigi.

"Io dico che c’erano le condizioni per giocare al PalaPanini di Modena e noi avremmo coperto i costi d’affitto (più di 100mila euro all’anno, ndr). Mi ha stupito che il ‘No’ del club sia arrivato in un centesimo di secondo. Con un progetto di crescita, potevano almeno ragionarci. Ma rispetto la loro volontà. Anzi, rinnovo loro i complimenti per il risultato sportivo e storico".

Non si poteva proprio intervenire in via Guasco?

"Una deroga non era possibile per decisione – legittima – della Legavolley. Adeguare il palazzetto era tecnicamente impossibile. E non per mancanza di volontà o soldi. Non si può tirar giù tutto. O scavare come ha detto qualcuno: avremmo distrutto il ‘cannocchiale ottico’ degli spettatori che sarebbero scesi al ‘piano -1’ senza vedere le gambe dei giocatori. Inoltre sotto al campo ci sono solai e spogliatoi che verrebbero compromessi. Non siamo degli sprovveduti, l’abbiamo studiata. Il Pala è nato nel ’68, chi polemizza oggi non sa che dice…".

Questa è una replica ai tanti critici, tra i quali l’ex assessore Mauro Del Bue?

"Il palazzetto degli anni ’80, quando c’era lui, è lo stesso che abbiamo ereditato nel 2014, ma solo noi ci siamo presi la responsabilità di fare migliorie".

Il consigliere di Forza Italia Claudio Bassi, propone di sfiduciare l’assessora Curioni…

"Una mozione ridicola. Le opposizioni, che non muovono una palla, cercano solo visibilità. Il sostegno alla Curioni non è neppure in discussione. Se c’è una non responsabile è lei, altrimenti lo sarebbero tutti gli assessori degli ultimi 60 anni. Anzi, si è prodigata per cercare soluzioni".

E chi dice che il Comune avrebbe potuto realizzare un nuovo Pala anziché spendere soldi per i restyling?

"Non saremmo mai stati in grado di farlo. Ci vorrebbero almeno 20 milioni. Anche i miei predecessori Spaggiari e Delrio la valutarono come strada impercorribile. Non vedo infatti altre amministrazioni che stanno costruendo un nuovo palazzetto. Così come, tolta Bologna, non ne vedo di migliori. Anche Parma non è idoneo".

E gli investitori privati?

"Quelli ci sarebbero anche. Ma poi vogliono, giustamente, rientrare nell’investimento. E quale società può pagare affitti esosi? Oggi il basket versa qualche decina di migliaia di euro e il volley poche migliaia. Ma i nostri impianti sono nati per diffondere lo sport, non per rispondere ai bisogni delle società professionistiche. In Europa tutti i club investono sulle strutture, in Italia no. Non si può sempre incolpare il Comune. Idem per lo stadio: è finito all’asta per un atto di negligenza della classe dirigente della società di allora".

Il restaurato Bigi quando sarà pronto?

"Per inizio campionato. Il patrimonio sportivo di Reggio per noi è importante, ha bisogno di ristrutturazioni e lo faremo. Abbiamo stanziato 15 milioni, una quantità di risorse inedita. Ma ci vuole un po’ di tempo perché ora ci sono problemi mondiali legati alle materie prime".

E i campi di via Agosti?

"A breve affidiamo i lavori e la partenza del cantiere è imminente. Poi integreremo le risorse mancanti, abbiamo già l’ok del Coni. C’è un piccolo ritardo, ma a chi ci attacca dico che questo complesso sportivo era stato abbandonato da una proprietà inadeguata della Reggiana. Potevamo anche non prendercene carico essendo di proprietà della Curia. Invece garantiremo una casa ai granata".