Il sugo d’uva, antica merenda contadina

Sugo d’uva, una prelibatezza che i più anziani conoscono molto bene, meno i più giovani. E’ proprio a settembre ed inizio ottobre che si prepara questo tipico dolce delle nostre terre. Nelle famiglie contadine anni or sono uomini, donne, anziani ed anche bambini si prodigavano a pigiare a piedi nudi le uve arrivate dal vigneto. Un alimento povero che accompagnato ad una pagnotta di pane poteva integrare il pranzo o la cena. Quel profumo d’uva, di vino e di mosto fresco è ormai quasi introvabile in quanto i mezzi moderni hanno rivoluzionato tutta la lavorazione di questo settore. Molto semplicemente si cuoceva il mosto d’uva e si aggiungeva farina. E’ formato prevalentemente da carboidrati (zuccheri), mentre i grassi e le proteine sono in piccola quantità. La farina di frumento e i carboidrati ne determinano le calorie; non tante in verità e solitamente si attestano sulle 100 per etto. Bisogna dire che in parte risentiranno della dose di farina impiegata. L’aggiunta di zucchero, poco consigliabile, ne aumenta la carica energetica. Contiene alcune vitamine (A e C), potassio e calcio. Il sugo d’uva può essere una gustosa merenda pomeridiana, ma può anche essere considerato un appetitoso dessert post prandiale.

William Giglioli, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione