Il testimone: "Sono intoccabili"

Vicini (Arci Tunnel) lancia l’allarme "E’ un problema non affrontato"

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"Avviene tutto alla luce del sole, a qualsiasi ora, e a importunare i passanti - che siano donne, uomini o ragazzi poco cambia - non si fanno scrupoli… Il problema grosso è che nulla viene fatto per impedirlo".

Sono le sconfortanti parole con cui si apre la nostra intervista a Marco Vicini, gestore della discoteca Arci Tunnel di via del Chionso, che da diversi mesi ha deciso di testimoniare via social quello che vede (e sente) quando gli capita di passare nei pressi del ‘Bronx’ reggiano: piazzale Europa. "E’ sorprendente il fatto che non provino nemmeno a nascondersi – continua –. Anzi, si mettono in bella mostra, ti rincorrono, sono sempre loro a farsi avanti per proporre la ‘merce’. E importunano anche me, che ho una stazza non indifferente, il che significa che non hanno alcun timore".

E’ proprio questo il tema su cui vale la pena riflettere: perché lì sì, e in altre zone di Reggio no? Perché, in un certo senso, in zona stazione – e Reggiane – tutto viene concesso? "Perché è una terra di nessuno – ipotizza Vicini –. Hanno leggi loro, non sono sotto l’autorità dello Stato. In piazza della Vittoria, che fino a qualche anno fa era un altro ricettacolo di droga, oggi si vedono continuamente le pattuglie della polizia, e il problema è stato debellato. In piazzale Europa, al contrario, evidentemente non interessa mettere le cose a posto, altre motivazioni non ci sono". Secondo Vicini, che in stazione e piazzale Europa si reca spesso per lavoro, il problema si è aggravato solo negli ultimi anni: "Fino al 2015 andavo regolarmente alle Reggiane per guardare i murales. Ora non puoi più, perché appena ti avvicini vieni circondato da ronde organizzate con l’obiettivo di allontanarti o venderti droga".

Vicini suggerisce come una causa del problema potrebbe essere la fine dei progetti di accoglienza, con il conseguente impulso alla trasformazione della criminalità reggiana: "Chi abita dentro alle Reggiane - che poi sono gli stessi che vengono a spacciare in piazzale Europa - percepisce un completo disinteresse nei loro confronti. Chi governa si limita a recluderli e ad abbandonarli a sé stessi, ghettizzando la zona. Il degrado e i problemi sociali di Reggio andrebbero affrontati, e non nascosti". Ma chi dovrebbe intervenire? "Penso non sia un problema della nostra amministrazione – continua il titolare del Tunnel –, ma dello Stato. Il contrasto alla criminalità deve essere una loro prerogativa. Anche perché le segnalazioni ci sono, la Polizia sa tutto. Se le telefonate arrivano durante le ore serali, però, gli agenti si rifiutano di entrare là dentro. Gliel’ho detto, è un mondo a parte". Quello di Marco Vicini non è il capriccio di un singolo individuo, perché a risentirne, in Piazzale Europa, è la quotidianità di tutti i cittadini: "Ci sono sicuramente categorie più ‘a rischio’, come le donne, gli anziani, i giovani che vanno a scuola… Ma conosco anche uomini che pur di non mettere a repentaglio il proprio computer o la bicicletta nuova, decidono di percorrere strade alternative per raggiungere i binari. Questo non può e non deve succedere". Vicini conclude parlando di possibili soluzioni: "Una guardia giurata in pianta stabile? Dubito servirebbe. Basti vedere quella che hanno piazzato al Tecnopolo: ha il solo compito di controllare che la gente ‘scomoda’ non rompa le scatole alla gente ‘per bene’… L’unico modo sarebbe garantire un intervento delle forze di polizia costante e severo. Paradossalmente, le unità cinofile battono con molta più frequenza le scuole".

Francesco Giro