Ilaria è Matilde per un giorno. Premiato il suo grande coraggio

Ilaria Nurra, insegnante e madre, da paziente oncologica a punto di riferimento per malati. Scelta come Matilde di Canossa a Cavriago Medievale per coraggio e speranza durante la sua battaglia contro il tumore al seno.

Ilaria è  Matilde per un giorno. Premiato il suo grande coraggio

Ilaria Nurra, insegnante e madre, da paziente oncologica a punto di riferimento per malati. Scelta come Matilde di Canossa a Cavriago Medievale per coraggio e speranza durante la sua battaglia contro il tumore al seno.

Madre di due ragazze e moglie, insegnante di sostegno nella scuola primaria, protagonista di una straordinaria vicenda umana che l’ha vista trasformarsi da attonita paziente oncologica a indomito punto di riferimento di tanti malati. È Ilaria Nurra, scelta per rappresentare Matilde di Canossa nel corteo di Cavriago Medievale, che si svolgerà domenica dalle 15,30 nell’ambito della Sagra di San Vincenzo.

Ogni anno l’interprete della Gran Contessa viene selezionata tra le donne che nel paese si sono distinte per il loro impegno e per le loro qualità. Ilaria, spiegano gli organizzatori, è stata scelta per "il suo grande coraggio e la sua bella testimonianza di forza e speranza".

Nel febbraio 2022 infatti "ha ricevuto la diagnosi di un tumore al seno infiltrante, invasivo e aggressivo. Da allora ha iniziato un percorso che, accanto alle pesantissime cure affrontate con coraggio, l’ha portata ad un ripensamento esistenziale complessivo che l’ha condotta a diventare un faro luminoso per tante persone che si trovano a dover percorrere lo stesso calvario medico. Attraverso la testimonianza quotidiana ed il dialogo con chi incontrava, ma anche su Fb ed Instagram, Ilaria è diventata un punto di riferimento per i tanti che, come lei, si sono trovati ad affrontare le difficoltà della malattia". Lo ha fatto per "restituire al paese ciò che gli aveva donato in quei mesi; che gli aveva dato la forza di girare a testa alta senza capelli, senza sopracciglia e ciglia abbracciandola, senza mai spaventarsi, senza mai rivolgerle sguardi di pietà o tristi, ma solo di amore ed ammirazione. Un paese che trasformava la sua fragilità in forza".