L’imprenditoria parla meno al femminile; di poco, ma il trend è quello.
Dall’Italia nel suo insieme, all’Emilia-Romagna fino alla nostra provincia. A dirlo è un’analisi della Camera di Commercio regionale, la quale certifica che, al 30 giugno 2024, sono 9175 le imprese guidate da una o più donne operanti sul territorio reggiano: il 19,1% del totale, con un calo dello 0,7% rispetto al 2023. Un dato in linea con quello regionale (-0,8%) e omogeno al nazionale (-0,7%).
Più marcata la diminuzione di quelle dirette da imprenditrici straniere, che attualmente rappresentano il 17,1% delle ditte "in rosa": -1,7%.
Fortissima resta la concentrazione numerica delle aziende a conduzione femminile a Reggio città, ove ne risultano insediate 3134, poco più del 34% del totale.
Per quanto concerne i differenti settori economici, quello dove le donne hanno una maggiore rappresentanza è il commercio (2232 unità, pari al 24,3%) che segna però un decremento del 2% e la perdita di 44 imprese.
A seguire il comparto dei servizi alle imprese che, in controtendenza, in termini di presenza di imprenditrici donne è in buona crescita: +2,7% rispetto al 2023 e quasi 2000 unità sul territorio. Sale anche il numero di aziende femminili nell’ambito dei servizi alla persona: sono 1442 quelle attualmente attive; +0,6% in un anno, e il 15,7% del totale. Più deciso, viceversa, il calo nella manifattura dove le ditte operative sono 1086 (-3,2% e una quota dell’ 11,8% del mercato) e nelle costruzioni (-4% in un comparto che ora rappresenta una quota di appena il 3,7% dell’imprenditoria femminile provinciale e il cui numero di imprese attive è sceso a 335).
A livello giuridico la parte del leone la fanno le imprese individuali: sono 6042 e rappresentano, di fatto, i due terzi del totale; seguite dalle società di capitale (19,8%) e dalle società di persone: 12,6%. L’indagine camerale valuta poi la situazione anche in base al grado di presenza complessiva di donne nelle aziende stesse, identificando tre gradi di presenza crescenti: "maggioritaria", "forte" ed "esclusiva". Sul totale delle imprese della provincia individuate come "femminili", l’82,1% di esse è a presenza "esclusiva" e di dipendenti uomini manco l’ombra. Il 13,7% vive di una presenza di donne "forte" e il 4,2% "maggioritaria". Infine, per ciò che riguarda le imprese femminili straniere, sono le donne cinesi, col 31,2% a guidare la graduatoria, seguite dalle immigrate dalla Nigeria (12,1%), dalla Romania (6,7%), dal Marocco (6,5%) e dall’Albania (4,9%)
Gabriele Gallo