
Nella tappa partita da Viareggio taglia il traguardo alle 17 l’ecuadoriano Richard Carapaz. Sul podio durante la premiazione spunta anche l’arcobaleno che scaccia una pioggia leggera.
Mai come nel caso di un arrivo di tappa del Giro d’Italia il vero piacere è l’attesa stessa del piacere. Sì, perché se l’estasi della folla di piazzale Matteotti a Castelnovo Monti ha il culmine nei pochi secondi in cui Richard Carapaz taglia prima di tutti il traguardo (alle 17 spaccate), vero, ma è negli istanti antecedenti che la gente spingeva con la voce e coi sorrisi i corridori verso il finale. L’orgoglio dei tantissimi appassionati dell’appennino (e non) nel vedere tramite il maxischermo le inquadrature della maestosa Pietra di Bismantova che faceva da cornice all’ultima salita prima di scendere in paese, era evidente.
"Guarda mamma c’è la Pietra", urlavano tanti bambini indicando lo schermo. Castelnovo al centro dello sport mondiale per un giorno, con i 35mila appassionati accorsi per godersi lo spettacolo dal Pianello a Castelnovo centro.
La prima emozione della tappa arriva al gran premio della montagna nel primo pomeriggio, con Lorenzo Fortunato che si prende la vittoria in vetta all’alpe San Pellegrino. Ma lo scatto decisivo della giornata è quello di Carapaz a 15km dall’arrivo: la salita è quella che porterà alla Pietra, ed è qui che la gente impazzisce riprendendo col telefonino le immagini di casa propria nei maxischermi. Il vantaggio di Carapaz sfiora i 40 secondi, e alla fine il margine al traguardo sarà di 10.
Ospitare l’arrivo di tappa non è questione che riguarda solo il piazzale del traguardo: anche le altre piazze di Castelnovo adiacenti al Teatro Bismantova per un giorno si sono tinte di rosa, come tutte le strade e i balconi: tanti ragazzi sotto al palco allestito con la musica, o intenti a divertirsi nei vari stand tra cibo e attrazioni con giochi e gadget. C’è una competizione sportiva, certo, ma è stata in realtà una vera festa di paese al di là del cronometro e delle classifiche. Tornando alla gara: dopo l’arrivo è il momento delle premiazioni, e poco dietro le transenne spuntano decine e decine di tifosi sudamericani come sempre calorosi e sorridenti per celebrare Carapaz (ecuadoriano) ma anche la maglia rosa Del Toro (messicano). Iconico il momento della sua celebrazione: spumante al cielo insieme a mille coriandoli rosa, Pietra di Bismantova sullo sfondo e poco dopo pure un arcobaleno a scacciare la lieve pioggia che aveva fatto visita proprio all’arrivo, quasi stesse aspettando anch’essa il momento. Per quanto riguarda gli altri piazzamenti: 101° posto per Mirco Maestri, gustallese che ha chiuso la tappa con 25 minuti e 29 secondi di distacco, mentre la squadra reggiana della Vf Group-Bardiani Csf-Faizanè ha piazzato il primo pilota al 54° posto (Martin Marcellusi, distacco di 7 minuti e 49 secondi).