
Il ritrovamento a Raqqa dei resti di un uomo in abito talare ha fatto pensare che possa trattarsi del gesuita. Il padre della nonna era il castellano di Iano.
È subito rimbalzata anche nella nostra provincia, risvegliando attesa e preoccupazione, la notizia del ritrovamento del cadavere di un uomo abiti religiosi in una fossa comune vicino a Raqqa, in Siria.
Si è ipotizzato che possa trattarsi di padre Paolo Dall’Oglio (qui accanto, nella foto di Gaia Roschilde) origini scandianesi, almeno secondo quanto riferito a ’Oggi’ dal vescovo di Qamishlie nel Nord del Paese e confermato dal nunzio apostolico di Damasco, il cardinal Mario Zenari.
Ma a stretto giro la sorella del religioso, Francesca Dall’Oglio, ha smentito dicendo che non lo ritiene credibile: "In questi anni ci sono state spesso fake news. Questa per me è una notizia non vera - ha dichiarato - Si parla di abiti religiosi, ma lui aveva indumenti civili".
Il gesuita, scomparso nel 2013, molto attivo nel promuovere il confronto tra differenti fedi, rifondò negli anni Ottanta in Siria la comunità monastica cattolico-siriaca ’Al-Khalil’ nel monastero di Deir Mar Musa al-Abashi, vicino ad Aleppo, che accoglie anche aderenti di religione ortodossa nel vecchio convento nella roccia da lui recuperato.
Nel maggio 2013 padre Dall’Oglio volle riscoprire parte delle proprie origini salendo a Iano di Scandiano, dove il padre della nonna Margherita Bagnoli era proprietario del castello che lui in quell’occasione visitò.
Allora Arturo Bonaccorsi, dirigente della Cisl venuto a mancare nel 2019, ed Ettore Picchi, ex dirigente Coldiretti impegnato nella Cisl e nella Dc, a sua volta scomparso, vollero Dall’Oglio in terra reggiana per discutere di dialogo interreligioso, proprio alla vigilia del suo imbarco per la Siria da cui non sarebbe più ritornato.
Nella chiesa dei Padri Cappuccini di Scandiano padre Dall’Oglio celebrò la sua ultima messa in Italia, prima di essere rapito: era il 29 luglio di quell’anno.
Nel 2023, a dieci anni dalla sparizione, Anteas nazionale, Cisl e Fnp (Federazione nazionale pensionati del sindacato) organizzarono un duplice appuntamento: salirono da Roma due sorelle e un fratello che incontrarono i cugini Messori di Scandiano, discendenti da nonna Bagnoli. Quell’incontro fu suggellato da una foto di gruppo nello stesso luogo dove Margherita Bagnoli si fece ritrarre da bambina insieme alla sorella Maria, nonna dei Messori: fu un momento davvero molto emozionante per tutti i presenti.
A Scandiano fu poi presentato il libro scritto da Francesca Peliti, "Paolo Dall’Oglio e la Comunità di Deir Mar Musa. Un deserto, una storia" (Effatà editrice).
I ricordi trasmessi sono ancora vivi così come l’affetto e la trepidazione per il religioso la cui sorte è ancora avvolta dal mistero, anche se si teme che si possa essere vicini a scoprire un terribile epilogo.