In Val d’Enza serve una diga: di quale tipo?

Sabato un convegno nell’aula magna di Unimore sull’invaso da realizzare

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"Quale invaso per la Val d’Enza?". Il ripetersi di prolungati periodi di siccità arreca danni non solo alle attività agricole, ma all’intero ecosistema, con ripercussioni sull’economia del territorio e il benessere delle persone. La costruzione di infrastrutture, in grado di raccogliere le acque piovane da redistribuire nelle stagioni aride, sta diventando una priorità strategica per tutta la provincia. La Regione ha chiesto un finanziamento statale per la progettazione di un invaso sul fiume Enza; una questione che si trascina da anni e che i cambiamenti climatici stanno rendendo indifferibile. La valle dell’Enza è l’unica in Emilia che consenta di realizzare uno sbarramento sufficiente. Se ne parlerà sabato, dalle 9,30, presso l’aula magna "Pietro Manodori" di UniMoRe (viale Allegri, 2) a Reggio.

Saranno presenti Meuccio Berselli, segretario generale Autorità Distrettuale del Fiume Po, Guglielmo Garagnani, vice presidente Consorzio Parmigiano-Reggiano, l’ingegner Stefano Orlandini, professore ordinario di Costruzioni Idrauliche presso Unimore, e l’avvocato Domenico Turazza direttore generale del Consorzio di Bonifica Emilia Centrale.

I relatori si confronteranno su quali possono essere le soluzioni migliori da adottare. L’incontro, aperto al pubblico, è coordinato dal giornalista Gianni Montanari e organizzato dal Lions Club Reggio Emilia Host "Città del Tricolore".

g.s.