Incidente Adriatica a Cervia, Matteo e Francesco uniti dalla passione per il calcio

Il ricordo straziante di Matteo Paolini e Francesco Rossi

Francesco Rossi (a sinistra) e Matteo Paolini

Francesco Rossi (a sinistra) e Matteo Paolini

Reggio Emilia, 8 giugno 2019  – «Un disastro. Un’altra famiglia distrutta. Il dolore, per tutta la nostra comunità, è fortissimo». Così il sindaco Nico Giberti alla sconvolgente notizia del tragico incidente avvenuto a Cervia, giovedì notte, che ha stroncato la vita al trentenne Matteo Paolini di Borzano e all'amico Francesco Rossi (FOTO). Un incidente terrificante dal bilancio molto pesante: due ragazzi deceduti ed un terzo che , fino a ieri sera, stava ancora lottando fra la vita e la morte.

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«Siamo sconvolti - ha detto il sindaco di Albinea, così come lo è certamente anche la comunità di Scandiano dove risiedeva l’altro ragazzo. La scomparsa di Matteo, persona talmente buona, talmente disponibile e gentile, ha fatto piombare tutti noi in un dolore lancinante. Veramente una persona per bene». Il ragazzo, come ha confermato lo zio Paolo, stava viaggiando verso Cervia per partecipare all’organizzazione di un torneo sportivo. Lui, così i suoi due compagni di viaggio, era un grande appassionato di calcio ed era un dirigente sportivo.

La sua passione, il calcio, lo portava spesso in giro per i campi da gioco ad accompagnare e sostenere le squadre giovanili. «Matteo era un ragazzo - ricorda lo zio - ben voluto da tutti. Dava una mano a tutti. Era molto bravo e paziente con i bambini che lo adoravano per la sua simpatia e freschezza». Diplomato all’Ipsia Galvani-Sidoli aveva studiato ottica ed optometria. Dopo un periodo lavorativo a Reggio Emilia presso ‘Ottica Dalpasso’, ultimamente era impiegato alla cantina Aljano di Scandiano. Oltre al calcio, era un grande appassionato di pesca.

«È venuto a mancare – ha detto Luca Taroni, presidente della società sportiva borzanese – un grandissimo amico. Il calcio era la sua vita, una vita piena di gioia e di bontà stroncata da un incidente sfortunato. Era un nostro dirigente accompagnatore. Noi, come ‘Borzanese’, siamo nati come società sportiva una decina di anni fa. Matteo fin da subito era stato un nostro giocatore. Poi era passato a fare il dirigente sportivo ed era rimasto sempre legato a noi, alla società e al paese. Per tutti noi è una perdita grandissima, era un ragazzo assolutamente buono, solare, sempre felice».

La reazione del paese è unanime. Tutti gli amici e i conoscenti a sottolineare le doti di umanità e di simpatia di Matteo. «Di lui – ci dice il genitore di un ragazzino che era seguito da Matteo – potete scrivere tutto quello che si può elencare in una persona per bene. Certamente non vi potete sbagliare. Matteo? Un ragazzo adorabile, sempre con il sorriso stampato sul volto e con una disponibilità unica ed altruistica». Paolini era tra gli organizzatori dell’Adriasport Summer Cup, torneo giovanile in corso fino a domani a Cervia. Sulle pagine social aveva già postato alcune notizie ad aprile, dove aveva incontrato i colleghi. E con lui, in questa avventura, erano saliti anche Daniele e Francesco. I responsabili dell’evento dedicheranno un momento di cordoglio per i due ragazzi scomparsi.

Giovane e appassionato di calcio anche  Francesco Rossi che di anni ne aveva solo 26. Ieri notte, nella macchina insieme ai suoi amici Matteo e Daniele, si trovava nei posti dietro al momento dell’incidente sulla statale Adriatica. L’impatto troppo forte, per lui non c’è stato nulla da fare. È morto sul colpo, sulla strada per Cervia dove ancora una volta si sarebbe impegnato nella sua passione: il calcio. Insieme agli amici faceva parte dello staff organizzativo dell’Adriasport.  Ma Francesco giocava e allenava da una vita, anzi voleva che quello diventasse il suo lavoro. «Francesco ha iniziato a giocare con noi nel 2016», dice Alberto Germini, il dirigente della società Vianese e responsabile della prima squadra, dove giocava Rossi. «Era innamorato del calcio, in tutto e per tutto. il suo obiettivo era diventare allenatore di professione. Era un ragazzo senza ombre, un esempio da seguire per chi ama davvero il calcio. Lo stesso vale per Daniele (anche lui giocatore nella prima squadra della Vianese, ndr), per il quale fortunatamente possiamo ancora sperare».

Mentre un altro dirigente della Vianese, Ermes Caroli, continua: «Siamo tutti molto legati a Francesco. Era con noi da circa quattro anni, come giocatore in prima squadra e anche come allenatore. Siamo rimasti tutti sconvolti, non ci sono davvero parole. L’unica cosa da fare ora è rimanere alla famiglia, ai genitori e le sue due sorelle più piccole». Preghiamo tanto anche per Daniele, perché possa riprendersi al più presto».  La famiglia si chiude in un doloroso silenzio, di fronte alla disgrazia che da un momento all’altro ha portato via il maggiore dei tre figli. Francesco lascia infatti i genitori, due sorelle minori e tutti i suoi amici più cari che, altrettanto, si dividono tra la rabbia e il dispiacere. Una passione fortissima, quella per il calcio, che lui riusciva a trasmettere a tutti, anche ai più piccoli che prendeva sotto la sua ala di allenatore. 

«Ora mi rimane il vuoto», scrive Fabiana, un’amica, sui social, ricordando l’insostituibile complicità del suo rapporto con Francesco. «Chi mi starà a fianco come solo tu hai saputo fare? Chi mi dirà di nuovo: ‘Ma poi cosa parlo io di calcio con una donna?’, e puntualmente di nuovo lì a scornarci, tu a difendere il tuo Milan o io la mia Inter. Con chi farò le lotte se è più forte Nadal o Federer? A chi dirò tutto di me? Chi mi capirà come solo tu sai fare? Chi mi sosterrà in ogni momento della vita? Da chi mi rifugerò quando vorrò scappare da tutto e tutti?». Prima di concludere: «Quanto era speciale il nostro rapporto lo sappiamo solo io e te. Mi hai portato via un pezzo di cuore, tienilo e custodiscilo per sempre».