Incidente Rubiera, frontale con un'auto. Muore in moto a 58 anni

Mauro Carletti era a bordo di uno scooterone. Fatale una mancata precedenza

Lo scooterone del camionista di 58 anni (foto Artioli)

Lo scooterone del camionista di 58 anni (foto Artioli)

Rubiera (Reggio Emilia), 8 settembre 2019 - Una svolta improvvisa, forse una distrazione di uno dei due conducenti. L’impatto, violento, contro la macchina. Ma nonostante i disperati soccorsi, per Mauro Carletti non c’è stato niente da fare. É morto a 58 anni l’autotrasportatore di Prato di Correggio, mentre era in sella al suo scooter, probabilmente di rientro a casa, lungo lo stradone di Rubiera. L’incidente è avvenuto ieri pomeriggio verso le 17,40: Carletti stava percorrendo la strada provinciale 85 in direzione Campogalliano, poco dopo aver oltrepassato il sottopasso (noto per i molteplici allagamenti) delle rete ferroviaria. La strada era asciutta. Nulla a che vedere con il violento acquazzone che da lì a poco - quasi simbolicamente - si è scatenato a pochi passi dal Secchia. In direzione opposta, verso Sassuolo, arrivava una Bmw Station Wagon vecchio modello, guidata da un 76enne rubierese. È stato proprio in quel momento che è avvenuto lo schianto fatale, con lo scooter a colpire la fiancata destra - lato passeggero - della Bmw.

L’impatto violento è apparso in tutta la sua gravità fin da subito agli operatori del 118 intervenuti sul posto. Tanto da richiedere l’immediato intervento dell’Elisoccorso, atterrato intorno alle 18,15 sulla provinciale, nel frattempo chiusa al traffico. Ma per i testimoni presenti, che hanno visto il mezzo ripartire subito senza Carletti, è stato immediatamente chiaro che per il 58enne non ci sarebbe stato più nulla da fare. Fatali le conseguenze dell’impatto, che non ha lasciato scampo all’uomo.

Carletti viveva a Prato di Correggio, in una via a pochi passi dalla chiesa e dal centro della piccola frazione. Era di origini padovane, pur abitando in terra reggiana da diversi anni, dove lavorava come autotrasportatore. Inoltre l’uomo viveva da solo, tanto che i parenti - tutti residenti a Padova - sono stati avvisati a distanza, e fino alla tarda serata inevitabilmente non è stato possibile il riconoscimento diretto della salma, attualmente affidata alla Croce Verde rubierese. I vicini di casa lo hanno descritto come una persona tranquilla e pacata. Il cui camion, spesso parcheggiato a fianco dell’abitazione, rappresentava la più classica - ma veritiera - immagine dell’autotrasportatore sempre legato al proprio mezzo.

Sulla dinamica però ci sono ancora poche certezze. La polizia municipale ha condotto i rilievi con una pattuglia, mentre le altre tre erano impegnate a controllare il traffico, stante la chiusura dell’importante arteria. Da una primissima ipotesi, sembrerebbe che l’auto abbia svoltato improvvisamente a sinistra; forse per raggiungere la carraia a fianco del Secchia, forse per un’inversione in un tratto di linea continua. E in quel momento l’impatto con la moto sarebbe stato inevitabile.

Ma per ora certezze non ce ne sono. Se non che il ricordo di Mauro, tragicamente, rimane avvolto da un telo bianco.

 

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