DANIELE PETRONE
Cronaca

Incidente sulle piste al Cerreto. La 21enne resta gravissima. La procura vuole vederci chiaro

La ragazza ha sbattuto contro la recinzione che protegge l’acquedotto di Iren che passa tra gli impianti. Per ora non si ipotizzano responsabilità, sarebbe stata una fatalità. Ma la polizia ha svolto accertamenti

La ragazza ha sbattuto contro la recinzione che protegge l’acquedotto di Iren che passa tra gli impianti. Per ora non si ipotizzano responsabilità, sarebbe stata una fatalità

La ragazza ha sbattuto contro la recinzione che protegge l’acquedotto di Iren che passa tra gli impianti. Per ora non si ipotizzano responsabilità, sarebbe stata una fatalità

Reggio Emilia, 18 febbraio 2025 – Restano gravissime le condizioni della 21enne che domenica mattina è caduta mentre sciava sulle piste di Cerreto Laghi. La giovane, residente a Spezia, è ricoverata in prognosi riservata nel reparto di rianimazione dell’ospedale Maggiore di Parma dov’è stata trasportata d’urgenza con l’elisoccorso.

La ragazza si trovava coi suoi genitori in ‘giornata bianca’, approfittando della neve caduta in settimana per dare sfogo alla loro passione. Ma poco dopo le 11, il dramma. Mentre stava scendendo sulla pista numero 2 del comprensorio sciistico dell’Appennino Reggiano, all’altezza dell’ultimo muro, ha perso l’equilibrio con uno sci che le si è staccato dallo scarpone ed è caduta a terra. Sdraiata di schiena ha continuato a scivolare giù per diversi metri, andando verso l’esterno della pista fino a sbattere l contro una recinzione metallica che protegge le tubature dell’acquedotto pubblico di Iren (che sarebbe proprietaria della rete) che passa proprio nella vegetazione che fa da cornice agli impianti. Stando a quanto ricostruito si sarebbe trattato di una fatalità. Ma la procura non vuole lasciare nulla al caso. Il pm di turno Denise Panoutsopoulos ha affidato alla questura le indagini sulla vicenda: ieri mattina gli uomini della stazione di presidio della polizia di Stato, situata proprio sulle piste, ha svolto accertamenti e misurazioni sul luogo dell’incidente (puntualizziamo che l’area non è sotto sequestro e gli impianti sono regolarmente aperti al pubblico). Gli inquirenti vogliono fare luce su eventuali responsabilità. La domanda che ci si pone è se quella recinzione metallica era sufficientemente protetta. C’erano sì dei materassoni, ma purtroppo – stando a quanto ricostruito – la ragazza è finita sotto ‘a pesce’, dopo che lo sci rimasto si è infilato, facendo leva con la punta, proprio alla base dei teli imbottiti. Nonostante indossasse regolarmente il casco, l’impatto con la testa sulla recinzione è stato tremendo. Stando a quanto fanno sapere i gestori degli impianti, solitamente oltre ai materassi, vengono messe anche delle recinzioni morbide arancioni ‘le cosiddette reti B’ per limitare eventuali fuoripista. Ma domenica non erano presenti perché con la poca quantità di neve sulla pista non si sarebbero sostenute, sempre stando a quanto spiegano i gestori degli impianti. Al momento, il quadro non consente di ipotizzare responsabilità acclarate, ma la procura vuole vederci chiaro.