Incinta, la picchiava anche davanti ai bambini

Un 45enne denunciato per maltrattamenti, dovrà stare lontano 5 chilometri . Denunciato dai carabinieri. Divieto assoluto di comunicare con la compagna

E’ stato denunciato dai carabinieri di Guastalla per maltrattamenti in famiglia aggravati e atti persecutori. Protagonista della vicenda è un uomo di 45 anni, che dovrà restare distante dalla vittima, almeno a cinque chilometri, con divieto assoluto di comunicare con lei, anche attraverso altre persone.

I provvedimenti sono scattati al termine di una serie di indagini dei carabinieri di Guastalla, scoprendo anche presunti maltrattamenti che sarebbero avvenuti perfino quando la compagna era in stato di gravidanza.

Lei una donna trentatreenne, lui 45 anni, entrambi residenti in un Comune della Bassa. Secondo quanto emerso dalle indagini, almeno dal dicembre del 2020 l’uomo, per futili motivi, avrebbe compiuto più volte azioni di aggressività fisica e psicologica nei confronti della compagna, con umiliazioni, offese e minacce, arrivando pure all’ingiuriarla e minacce costanti, anche alla presenza di altre persone e dei figli minori.

Inequivocabili le frasi che sarebbero state usate per le minacce: "Ti ammazzo", "Ti rovino che diventi irriconoscibile" "Ti metto in carrozzina". E poi violenza fisica con spinte, calci, pugni e sberle in faccia.

In una circostanza l’avrebbe spinta dalle scale quando era incinta, in un’altra occasione le avrebbe lanciato l’accetta, per fortuna senza colpirla, salvo poi riempirla di botte, minacciando di ammazzarla.

Ha causato alla donna una stabile sofferenza, tanto da spingerla a fuggire da casa, trovando finalmente il coraggio di denunciare la situazione alle autorità, per poi essere collocata in una struttura protetta, successivamente cambiata quando il compagno ha scoperto il luogo, arrivando pure ad appostarsi all’esterno per attendendola.

Episodi raccolti in una dettagliata denuncia che ha fatto avviare le indagini dei carabinieri, con conferme di quanto accaduto.

E questo ha portato ora al provvedimento cautelare che, oltre alla denuncia penale, prevede anche l’assoluto divieto di avvicinamento e comunicazione con la donna.

Questo non è che uno dei numerosi casi di cui si occupano quotidianamente i carabinieri della Bassa Reggiana, del comando di Guastalla, dove da qualche tempo esiste una apposita stanza in cui vengono accolte le vittime di violenza.

Una stanza fortemente voluta dal colonnello Luigi Regni, il quale è stato comandante del Compagnia carabinieri della Bassa fino a poche settimane fa.

Antonio Lecci