Due gli indagati per la morte di Marco Gentili, sono zio e nipote: l’accusa è di omicidio colposo

Chi ha esploso il colpo fatale nei boschi. Sopralluogo di cinque ore con droni, telecamere e metal detector: si ricostruiranno le posizioni dei cacciatori. A Leguigno era in corso una battuta: Marco Gentili sarebbe stato scambiato per un cinghiale

Per loro, un 77enne e un 53enne, zio e nipote, l’ipotesi di reato formulata è di omicidio colposo. Resta da capire chi dei due abbia esploso il proiettile che si è rivelato fatale (e anche trovare la conferma definitiva che sia stato in effetti uno dei due). Dalle prime testimonianze raccolte, e dai loro stessi racconti ai carabinieri, sono emerse le loro posizioni e anche il fatto che, nel momento in cui Gentili è stato ferito, loro avevano sparato perché erano in fase di caccia piena.

Ma ancora non si sa con certezza chi abbia esploso il colpo che ha causato la morte. E altri aspetti potrebbero essere approfonditi, nell’inchiesta aperta dal pubblico ministero Denise Panoutsopoulos.

Durante la caccia al cinghiale devono infatti essere rispettate regole impartite dal capo battuta, che riguardano anche le posizioni da tenere di fronte al passaggio degli animali e le zone delimitate dai regolamenti.

Intanto, ieri, sono stati promossi accertamenti investigativi.

I carabinieri hanno trascorso l’intera mattinata, circa cinque ore, impegnati in un sopralluogo nel bosco per verificare posizioni e linee di tiro, con l’ausilio di droni, telecamere e metal detector. Sono stati cercati e raccolti i bossoli, reperti di cui si ricostruirà la riconducibilità a proiettili e fucili, nonché il punto di ritrovamento rispetto alle posizioni dei cacciatori, per capire chi abbia sparato e per verificare se emergano eventuali irregolarità.

Oggi si terrà l’autopsia al Policlinico di Modena, in vista della quale ieri il pm Panoutsopoulos, uno dei due indagati (il 77enne) e i familiari della vittima hanno nominato un consulente medico legale: anche da quest’accertamento - il 68enne è stato colpito nella zona del fianco vicino all’inguine, potrebbero uscire elementi utili alla ricostruzione dei fatti.

Gli avvocati Claudio Vincetti e Claudio Silvestri assistono il 77enne, mentre l’avvocato Giuseppe Caldarola difende il nipote 53enne; anche i familiari si stanno a propria volta organizzando per una tutela legale: Gentili lascia la moglie, un figlio e una figlia, un fratello e una sorella.