DANIELE PETRONE
Cronaca

"Infiltrazioni occasionali" Impresa in ‘prova’ un anno

Il Prefetto applica per la prima volta in provincia la ’prevenzione collaborativa’. Il nuovo provvedimento permette alla società di restare nella ‘white list‘.

"Infiltrazioni occasionali"  Impresa in ‘prova’ un anno

"Infiltrazioni occasionali" Impresa in ‘prova’ un anno

di Daniele Petrone

Il Prefetto Maria Rita Cocciufa ha emesso un provvedimento di ’prevenzione collaborativa’ nei confronti di un’impresa edile reggiana. Si tratta di una disposizione inedita in provincia, in applicazione dell’articolo 94 bis previsto dal codice antimafia.

Il provvedimento scaturisce da una lunga ed articolata istruttoria finalizzata all’iscrizione nella ‘white list’ nel corso della quale sono emersi elementi relativi al pericolo di infiltrazioni mafiose nelle scelte e negli indirizzi economici della società. Così, per superare il rischio di condizionamento, su proposta del gruppo interforze antimafia – considerato che "si è riscontrata l’intenzione dell’azienda di intraprendere la strada della legalità e della trasparenza nei rapporti con le istituzioni" – si è optato per questa misura. La quale comporta per la società destinataria, per un periodo di un anno, di essere sottoposta ad alcune condizioni specifiche: dovranno comunicare ogni movimento aziendale a due esperti iscritti nell’albo degli amministratori giudiziari, i quali avranno il compito di svolgere attività di ausilio, monitoraggio, verifica e controllo costante. Più nello specifico, la società deve comunicare, entro quindici giorni dal loro compimento, gli atti di di disposizione, di acquisto o di pagamento effettuati, gli atti di pagamento ricevuti, gli incarichi professionali conferiti, di amministrazione o di gestione fiduciaria ricevuti, di valore non inferiore a 7.000 euro (o di valore superiore stabilito dal prefetto).

Lo strumento cosiddetto di ’prevenzione collaborativa’ è di recente introduzione di legge che rappresenta un atto di fiducia dello Stato nei confronti della società alla quale viene consentito – durante l’anno in cui il provvedimento è in vigore – di essere iscritta alla white list (con ’riserva’ però) e dunque di poter continuare a lavorare. Ovviamente, nel corso di questo periodo, qualora dovessero emergere ulteriori rapporti con la criminalità organizzata, scatterà l’interdittiva antimafia e la conseguente esclusione dalla ’white list’. Lo speciale provvedimento – il primo adottato nella storia nel territorio di Reggio e provincia – si applica "quando viene accertato che i tentativi di infiltrazione mafiosa sono riconducibili a situazioni di agevolazione occasionale e non contigui", come recita lo stesso articolo del codice antimafia. E prevede dunque una sorta di ’messa alla prova’ per la società, un’ultima chance per dimostrare di voler rientrare nella legalità. Alla scadenza del termine di durata delle misure, il prefetto, ove accerti, sulla base delle analisi formulate dal gruppo interforze, il venir meno dell’agevolazione occasionale e l’assenza di altri tentativi di infiltrazione mafiosa, rilascia un’informazione antimafia liberatoria ed effettua le conseguenti iscrizioni nella banca dati nazionale unica della documentazione antimafia.