Inflazione, nuovo balzo "Troppe speculazioni sul carrello della spesa E il precariato dilaga"

La segretaria della Cisl Emilia Centrale: "Come è possibile che a Reggio l’aumento del costo del cibo si attesti al 14%, se il prezzo dell’energia cala?".

Inflazione, nuovo balzo  "Troppe speculazioni  sul carrello della spesa  E il precariato dilaga"

Inflazione, nuovo balzo "Troppe speculazioni sul carrello della spesa E il precariato dilaga"

Aprile, nuova accelerazione dei prezzi. L’inflazione, che da qualche mese aveva placato la sua corsa, torna a salire in questa primavera. Reggio non fa eccezione. "Bisogna ripristinare il potere d’acquisto a lavoratori e pensionati. Inutile girarci intorno, soprattutto per quanto riguarda l’inflazione di certi comparti, in particolare l’alimentare, l’aumento dei prezzi è troppo consistente".

Rosamaria Papaleo, segretaria generale della Cisl Emilia Centrale, individua senza mezze misure quello che è il problema fondamentale che attanaglia famiglie, lavoratori e pensionati oggi: si chiama, per dirla all’inglese, food inflation (inflazione dei prodotti alimentari).

Segretaria, partiamo da lì. Che fare?

"L’erosione del risparmio è un dato di fatto e va ripristinato in ogni forma possibile. Perché è vero che da una parte stiamo vivendo un abbattimento dei valori legati ai costi dell’energia, ma dall’altro abbiamo avuto un aumento consistente del costo del cosiddetto carrello della spesa. Nella sola Reggio, secondo i dati in nostro possesso, l’inflazione in relazione ai prodotti alimentari si attesta attorno al 14%. E’ altissima. Al che mi vengono due riflessioni".

La prima?

"Che questo aumento va a pesare maggiormente sui redditi mediobassi di famiglie e pensionati, quindi è quella fascia reddituale lì che deve essere soggetta alle attenzioni maggiori e protezioni adeguate".

E la seconda?

"Che ci deve essere un forte fenomeno speculativo in questo comparto. Se diminuisce il prezzo del carburante, diminuiranno i costi di trasporto, così come sta succedendo anche per quelli energetici, non si capisce come sia possibile che il prezzo del prodotto finito aumenti. E’ evidente che c’è una forte speculazione in atto, ed è giusto combattere a tutto campo questo tipo di pratiche. Questo è ciò che chiediamo al Governo".

Governo con cui per altro i rapporti, al momento, sono ai minimi storici.

"Dopo la rottura delle trattative per quanto riguarda la riforma delle pensioni, sì. Peraltro, siamo, anche a livello nazionale, in un momento di forte mobilitazione proprio per questo".

In generale, dal punto di vista del mercato del lavoro, il 2022, senza tralasciare ovviamente quello in corso, che anno è stato?

"L’economia reggiana si è dimostrata profondamente resiliente. Ho visto, nel 2022, un fortissimo recupero dal punto di vista del tasso di occupazione, che è tornato a livelli pre covid. Ma…"

Ma?

"Quando ci si addentra nella qualità dei rapporti di lavoro, si riscontra come il lavoro a tempo determinato prevale sull’indeterminato. Permane, ancora oggi, una spinta alla precarizzazione del lavoro che deve essere affrontata in modo serio".

In che modo, secondo lei?

"Facendo sì che gli imprenditori siano maggiormente incentivati a far firmare contratti a tempo indeterminato, rendendolo meno costoso per l’imprenditore. Noi lo chiediamo da tempo, la riduzione del cuneo fiscale di almeno cinque punti".

Su questo, in conclusione, il rapporto con le vostre controparti imprenditoriali reggiane, come sono?

"C’è sensibilità e attenzione alle nostre istanze. Poi è chiaro che a volte si trova un terreno d’intesa e altre volte divergono. Però va detto che quello reggiano è un territorio dove l’utilizzo della contrattazione di secondo livello è maggiore che in altri e le relazioni industriali, pur tra luci e ombre, sono tutto sommato proficue".

Nicola Bonafini