Reggio Emilia, 6 dicembre 2022 - Il Pronto soccorso dell’Arcispedale Santa Maria Nuova dichiara lo ‘stato d’emergenza’. È la terza volta nell’ultimo mese, secondo quanto emerso e confermato dal primario del reparto di Medicina d’urgenza dell’ospedale, nonché presidente dell’Ordine dei medici, dottoressa Anna Maria Ferrari. Leggi anche Influenza 2022, i più colpiti sono i bimbi. "La febbre altissima dura giorni" L’ondata influenzale che si accompagna all’aumento dei casi di Covid sta mettendo a dura prova la resistenza dei medici del Ps reggiano che, ormai, sono allo stremo: "È dura. La situazione al Pronto Soccorso è decisamente così – spiega la dottoressa Ferrari –. Lo abbiamo detto, dichiarato, in modo chiaro a chi di dovere: abbiamo bisogno di respirare. Lo abbiamo sottolineato sia all’interno della struttura, che all’esterno. Il lavoro che si devono sobbarcare i medici quotidianamente, oltre alla quantità di pazienti che dobbiamo visitare e curare nel nostro reparto, va oltre le nostre, umane, possibilità. Doppi turni e oltre? Diciamo che siamo abbastanza pressati". Già il 19 novembre, sempre al Carlino, la dottoressa Ferrari aveva lanciato un accorato campanello d’allarme, sul fatto che, a causa dell’ondata influenza e l’innalzamento dei casi di Covid – "che non è mai andato via, va assolutamente ricordato", specifica il primario del Pronto Soccorso – il reparto era in difficoltà: "Gli eventi del virus e dell’influenza si sommano, portando a una grande difficoltà dei posti letto. Abbiamo ancora un numero di posti dedicati ai pazienti affetti da Coronavirus. Quindi può capitare che qualche paziente possa trascorrere la notte al pronto soccorso". E ancora: "Purtroppo siamo alle prese con lunghe permanenze in pronto soccorso per le visite dei non critici. Se la domanda aumenta, non potendo dilatare, è chiaro che si va in tilt. Inoltre tutto ciò si scontra anche con la risaputa ormai carenza di personale di medici e infermieri. Mi ripeterei per l’ennesima volta...". "Vuole sapere se rispetto a tre settimane or sono la situazione è peggiorata? Beh, il peggioramento è nei fatti – argomenta la dottoressa –. Il numero degli accessi al Pronto Soccorso per i casi di influenza è notevolmente aumentato, così come lo sono i ricoveri ospedalieri legati al Covid, che rimane sempre una ‘presenza’ nella nostra quotidianità. I numeri, rispetto a qualche settimana fa sono cresciuti". Il risultato è che il Pronto Soccorso è sovraffollato: "Assolutamente. Gli accessi sono saliti e il reparto che dirigo è sovraffollato. Anche perché l’influenza si sta espandendo". In particolare anche il Pronto Soccorso Pediatrico è preso d’assalto: "Sì, il fenomeno si sta accentuando anche in quel settore – spiega Ferrari –. È anche normale, perché i principali portatori di influenza sono i bambini. Non sono vaccinati, e giustamente la contraggono, e, contestualmente, la ‘attaccano’ poi agli adulti. Quindi, anche per quanto riguarda il Ps pediatrico stiamo registrando un forte aumento di richieste di intervento". Oltre al fatto che i bambini, non sono solo esposti all’influenza vera e propria, ma anche a tutte le malattie respiratorie tipiche della stagione: "Tutto ciò che riguarda anche gli aspetti bronchiali dell’influenza o delle sue derivazioni porta a numerose richieste d’intervento – conclude la dottoressa Ferrari –. Solo che, come detto, siamo andati ‘oltre’. Abbiamo bisogno di respirare".