"Purtroppo sì, gli aumenti ci sono stati". Quando si parla dei costi di libri e materiale in vista del nuovo anno scolastico, alla cartoleria ‘Paper planet’ di via Martiri di Cervarolo non si fanno tanti giri di parole. Anzi, i numeri sono precisi: "Uno zaino costa in media 60 euro, un astuccio 15 e un diario altrettanto. Vuol dire che di base siamo sui 100 euro, più tutti i quaderni e i libri".
A livello nazionale, l’osservatorio di Federconsumatori aveva rilasciato i suoi dati qualche settimana fa e la cifra complessiva che emergeva per il corredo scolastico di tutto l’anno era di oltre seicento euro a testa per ogni alunno, 606,80 per la precisione.
Il tutto senza contare libri e dizionari, i quali costeranno - secondo lo stesso istituto - in media 502 euro ad alunno, con picchi fino a 695 euro per gli iscritti alla prima liceo.
Roberto Campioli, titolare della storica cartoleria ‘Uver’ di viale Simonazzi, conosce bene il mercato e per quest’annata non vede particolari emergenze: "Non farei allarmismi, nel 2023 non ci sono stati grandi aumenti. La cancelleria non ha subito particolari rialzi, il prezzo della carta era aumentato di più l’anno scorso. Comunque – ci tiene a sottolineare – nel mondo dell’editoria scolastica non ci sono mai stati né mai ci saranno dei Paperon de’ Paperoni".
I prezzi vengono aggiornati ogni anno a gennaio ed è quello il momento in cui si possono già calcolare i rialzi ed eventualmente, spiega Campioli, è quello anche il momento migliore per protestare.
I problemi piuttosto sono altri: "Per i manuali soffriamo molto la concorrenza della grande distribuzione visto che dal 2020 non si può fare più del 5% di sconto, ma sui testi scolastici la percentuale consentita è rimasta al 15% e quindi le catene applicano quella. Sempre più persone quindi vanno lì, ma loro fanno solo da tramite e spesso capita che poi i libri non arrivino e i clienti vengano qui a lamentarsi a metà settembre. Anche sugli zaini – prosegue – sentiamo molto la concorrenza della grande distribuzione, muovono quantità di prodotti con supereroi e cartoni animati con cui noi non possiamo competere".
Il problema più grave è però un altro: "Siccome per legge le scuole non possono superare una cifra di spesa richiesta alle famiglie, adesso molte mettono alcuni libri come ‘Consigliati’ e non più come ‘Obbligatori’, ad esempio i manuali di geografia, anche se poi servono davvero". Non è un caso che sempre più persone cerchino libri usati: "Sì, il settore funziona bene. Da 7 anni ci occupiamo anche di quello, da 5 qui di fianco abbiamo aperto anche l’ufficio dedicato".
I riscontri di Federconsumatori spiegano perché: mentre i prezzi dei libri nuovi sono aumentati in media del 4%, il risparmio minimo per chi sceglie l’usato è del 26%.
Tommaso Vezzani