Interessi altissimi Meno investimenti

Unindustria: sui conti correnti si sfiora il 6%. E gli imprenditori frenano sulla svolta ecologica.

Stritolati dai tassi d’interesse, che oltre a far schizzare i mutui delle famiglie, stanno mettendo anche in crisi il sistema industriale, che vive di investimenti continui. E’ quanto emerge dalla indagine trimestrale sul Credito di Unindustria. C’è preoccupazione degli imprenditori che rischiano di vedere bloccati gli investimenti.

L’Osservatorio Credito di Unindustria Reggio Emilia, che rileva trimestralmente i rapporti banca-impresa delle aziende reggiane, conferma il trend di crescita dei tassi d’interesse bancari, emersi anche dagli studi di Istat, Banca d’Italia e Confindustria nazionale.

Seppur con differenze a seconda del settore e delle dimensioni delle imprese, il tasso medio ai finanziamenti di medio-lungo termine senza garanzie reali, già in corso, si avvicina al 3,2%, mentre il tasso medio di conto corrente, soggetto a modifiche contrattuali nel corso del trimestre, sfiora il 6%.

Il 100% delle aziende intervistate ha affermato di aver subito un peggioramento di tutte le condizioni bancarie.

Per il prossimo trimestre si prevede un ulteriore rialzo dei tassi di medio-lungo termine, come effetto differito delle politiche monetarie in corso.

La conseguenza più preoccupante, già riscontrata negli ultimi due trimestri, è quella di un calo dell’attività d’investimento, associata ad una riduzione delle richieste di nuovi finanziamenti. A risentirne, in particolare, sono gli investimenti associati alla transizione ecologica. Scarsi anche gli adeguamenti al nuovo Codice della Crisi e dell’Insolvenza, che prevede l’introduzione di adeguati assetti organizzativi, contabili e amministrativi.

"Con l’estate ormai alle spalle, le aziende riaprono con mille incertezze - afferma la Presidente Roberta Anceschi - Il costante innalzamento dei tassi d’interesse sta causando infatti importanti ripercussioni sulla capacità d’investimento nel periodo in cui più ce ne sarebbe bisogno per affrontare la sfida dello Sviluppo Sostenibile, prevista dall’Agenda 2030. Gli effetti della politica monetaria, associati alle recenti rilevazioni sullo stato dell’economia tedesca, gettano molte ombre sulle previsioni dei prossimi mesi. I risultati emersi dalla nostra indagine saranno la base di partenza del tavolo permanente di confronto con le banche del territorio in agenda giovedì 21 settembre. Un appuntamento nel quale portiamo le esigenze del mondo imprenditoriale all’attenzione degli istituti di credito che operano nella nostra provincia".