Intervengono i Sapr, il corpo dei Vigili del fuoco che utilizza i droni

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Sapr: ci sono anche loro dietro al ritrovamento dell’elicottero e dei corpi senza vita del pilota Corrado Levorin e dei sei passeggeri. Sapr è l’acronimo per Sistemi aeromobili a pilotaggio remoto e identifica un corpo dei vigili del fuoco di recentissima istituzione che usa i droni per l’attività di soccorso in supporto alle squadre di terra. La loro specializzazione, dal punto di vista operativo, va dalla ricerca di persone disperse, come nel caso dell’operazione di ieri nel canalone Lama Lite, al monitoraggio di fabbricati o aree difficilmente accessibili.

Nelle perlustrazioni di questi giorni i nuclei Sapr hanno potuto contare su due modelli di droni tecnologicamente avanzati: Advance, il più piccolo dal peso di 1,5 kg, e il Matrice 300, più grande e pesante (fino a 9 kg). I droni in dotazione ai vigili del fuoco sono considerati aeromobili di Stato. Viaggiano con la stessa copertura assicurativa. A "bordo" ospitano apparecchiature sofisticatissime che registrano e portano a terra dati fondamentali come la telemetria e le rilevazioni con termocamera (capaci di cogliere discrepanze di calore anche infinitesimali).

Il loro uso ha permesso di restringere il target di ricerca, mettendo nelle migliori condizioni possibili coloro che scandagliavano i boschi dell’appennino dall’alto con elicotteri e aerei militari. Dal 21 febbraio, data ufficiale dell’entrata in servizio di questi nuclei speciali in Emilia-Romagna, i Sapr hanno portato a termine almeno tre operazioni relative a incendi boschivi al confine con la Svizzera, a Parma e a Piacenza.

Generoso Verrusio