Iren rimodula i servizi: "Tanti contagi". Anche la Fiom lancia l’Sos

I contagi aumentano e i dipendenti diminuiscono. Omicron sembra un’influenza stagionale, ma non lascia scampo alle aziende che, oltre ai danni economici, devono affrontare anche la carenza di personale a causa delle quarantene. Un primo effetto potrebbe essere la rimodulazione dei servizi ambientali di Iren: "Non c’è ancora una stima del personale che manca, ma vogliamo assicurare ai cittadini che i servizi più importanti sono garantiti". L’azienda, infatti, sta affrontando l’emergenza analizzando quelle che sono le priorità: "Una di queste è la raccolta rifiuti, che è assicurata dal momento che esisteva già una programmazione definita. Se sarà necessario, quindi se anche i contagi continueranno ad aumentare costringendoci a una carenza di operatori sul territorio, sacrificheremo i servizi non essenziali".

Tra una campana di vetro mezza vuota e un guasto, insomma, i dipendenti disponibili tratteranno il guasto come priorità. E magari i bidoni verranno svuotati al pomeriggio anziché la mattina, ma non verranno abbandonati davanti alle case per giorni.

Nel metalmeccanico, invece, una stima c’è già: nelle aziende della provincia, fino a un lavoratore su dieci è assente dal lavoro. La causa rimane la stessa: i dipendenti sono positivi al Covid o in quarantena e di conseguenza non possono uscire di casa.

"Un valore importante", interviene il segretario generale Fiom-Cgil, Simone Vecchi. Il dato è parziale perché riferito alla sola categoria considerata, ma il fenomeno è diffuso: "Si va da un minimo del 5% ad un massimo del 10% di lavoratori assenti perché positivi, a cui si aggiungono, con percentuali analoghe, altre assenze tra cui le quarantene". La ripercussione più grave è il rallentamento delle attività: a mancare sono anche i sostituti, come se fosse un circolo vizioso. Un appello, quindi, al rispetto dei protocolli per garantire la continuità produttiva. Indossare una Ffp2 aiuta: "Se le imprese mettessero a disposizione questi dispositivi gratuitamente, ciò aiuterebbe ad evitare che nell’arco di poche settimane si trovino con metà lavoratori a casa", ammonisce Vecchi.

È stato colto positivamente l’accordo con le farmacie per la gestione delle quarantene, ma la categoria ne lamenta il mancato finanziamento, in caso di assenze dal lavoro, da parte del governo