PAOLO ROSATO
PAOLO ROSATO
Cronaca

Irene Priolo: “Avanti con il tram a Reggio Emilia: così collegheremo le due stazioni”

L’assessora regionale ad Ambiente e Mobilità dopo il summit in Provincia. “Il Comune presenterà il piano alla call del ministero che scade a fine maggio”. Sul commissario per la diga di Vetto: “Roma fa la ‘centralista’ solo con alcuni”

Irene Priolo, assessora a Ambiente, Programmazione territoriale, Mobilità e Trasporti, Infrastrutture

Irene Priolo, assessora a Ambiente, Programmazione territoriale, Mobilità e Trasporti, Infrastrutture

Assessora Irene Priolo, è stato positivo l’incontro con i sindaci del Reggiano in Provincia?

“Assolutamente sì. Il momento di confronto è fondamentale tanto più all’inizio di un mandato. È necessario, di fronte a risorse non infinite, che la strategia sulle cose da portare avanti la costruiamo insieme con le sindache e i sindaci che sono in prima linea e che hanno ben presenti le esigenze, ciascuno per il proprio ambito. Quella di ieri è stata solo la prima puntata. Quando dovremo costruire i piani o assumere decisioni importanti ci confronteremo sempre per far sì che le scelte siano coerenti con i fabbisogni. Questo è il mio modo di lavorare e credo che il metodo sia anche sostanza”.

Cosa le hanno chiesto?

“Una delle prime cose che stiamo affrontando è la costruzione della legge sulle aree idonee per l’installazione di impianti da fonti rinnovabili, fotovoltaico, eolico e biometano, in cui dovremo tener presente anche gli impatti sui territori. Un tema sul quale ci sono non poche tensioni, come anche i sindaci mi hanno evidenziato. Poi abbiamo il percorso sul ‘Salvacasa’ che ha molte delicatezze soprattutto per quanto riguarda la definizione dei cambi d’uso. Tra i temi più sentiti dai sindaci ci sono sicuramente quelli legati alla viabilità che spesso non trovano copertura finanziaria, in particolare in montagna. Anche per questo, nella nuova pianificazione dei trasporti regionali, il Prit, che avrà una valenza decennale, dovremo fare delle scelte ben precise. Passando ai temi più legati all’ambiente, abbiamo parlato di qualità dell’aria e del Piano di Tutela della Acque che dovremo approvare in questo mandato”.

Cispadana e Campogalliano-Sassuolo, a che punto siamo?

“Riteniamo queste due infrastrutture strategiche e la pubblicazione del bando a fine anno è stato un passo decisivo da parte del governo che abbiamo accolto con favore. Tuttavia, siamo preoccupati perché al momento pendono tre ricorsi. Contestualmente c’è stata una proroga al 31 marzo della chiusura del bando. Speriamo che tutto questo non comprometta il successo di un’operazione attesa da anni. La Regione, per quanto di propria competenza, da una parte ha già accantonato sul suo bilancio le risorse necessarie, dall’altra a maggio ha avviato la Conferenza dei servizi per la Cispadana, per essere pronti appena ci sarà il nuovo concessionario”.

È importante e strategico per il territorio che Autobrennero continui a gestire l’A22?

“L’Emilia-Romagna ha bisogno di opere strategiche, ferme oramai da troppo tempo. E questo al netto del concessionario, di cui come Regione non siamo soci. Aggiungo però che Autobrennero è nata e vive come strumento di sviluppo del territorio. Un patrimonio importante che merita attenzione da parte di tutte le istituzioni.

Quali sono gli altri dossier importanti su Reggio?

“Entro l’estate finiranno i lavori di elettrificazione del corridoio ferroviario Parma-Suzzara dove stiamo eliminando anche 4 passaggi a livello. Voglio ricordare che negli ultimi 5 anni, solo sulle ferrovie reggiane sono stati fatti circa 150 milioni di investimenti fra infrastrutture e materiale rotabile rinnovato per l’elettrificazione. Per quanto riguarda poi la viabilità abbiamo finanziato, tramite il bando ‘Ponti’ comunali, tre interventi di consolidamento per altrettanti ponti, uno nel comune di Vetto e due nel comune di Carpineti, per un importo complessivo di quasi 3,4 milioni che sono al momento in progettazione. Abbiamo poi destinato 10 milioni di ‘Fondi per lo Sviluppo e Coesione’ per cofinanziare il secondo lotto della tangenziale di Fogliano a Reggio Emilia, il collegamento tra la SP28 e la SP12 nel comune di Montecchio Emilia e la tangenziale Barco-Bibbiano”.

Tramvia a Reggio, un’asse che taglia l’area metropolitana da sud a nord, se ne parla da anni: è un progetto che il territorio le ha ripresentato? Potrebbe essere una risposta al potenziamento del collegamento con la Mediopadana?

“Ho incontrato l’amministrazione che mi ha illustrato il progetto di tramvia che presenterà al bando ministeriale che scade a fine maggio. Potrebbe diventare, se approvato dal Ministero, la prima sperimentazione in Italia di tram-treno per la tratta tra la stazione storica e quella Alta Velocità. Nella sua interezza, questa rappresenterebbe una nuova dorsale per la città di Reggio Emilia e, contestualmente, un potenziamento del collegamento tra il centro della città, la stazione storica con la Mediopadana”

Capitolo Seta, cosa si può fare di strutturale per scongiurare la fuga degli autisti visto il costo della vita che esplode?

“Purtroppo, questo è un tema che riguarda non solo gli autisti Seta ma tanti lavoratori in Emilia-Romagna e in tante zone del Paese. Ad ogni modo, in questo momento, è in corso una discussione a livello di Ministero e di Conferenza Stato-Regioni per individuare nuove risorse per il rinnovo del contratto degli autoferrotramvieri”

Holding unica del Tpl regionale, quanto manca ancora?

“Il nostro obiettivo è avere un servizio di qualità del trasporto pubblico in tutta la regione: è evidente che un’aggregazione per realizzare un’unica grande azienda sarebbe un passo avanti molto importante anche per garantire nuovi investimenti. In tal senso la scommessa che abbiamo fatto a livello regionale sulla gara del ferro ha portato alla costituzione di un’unica società regionale. Questo ci ha consentito, ad esempio, di avere un soggetto industriale forte in grado di gestire i servizi ma anche di fare investimenti significativi come il rinnovamento di oltre 100 treni. Sulle tempistiche e la fisionomia del soggetto futuro dovremo capire, a partire dalle esigenze dei territori, perché abbiano piena rappresentanza e partecipazione nella governance”.

Diga di Vetto, cosa ne pensa della scelta del governo di nominare un commissario per chiudere la progettazione?

“Per anni abbiamo lavorato in modo serio e concreto con l’Autorità di bacino per portare avanti quest’opera, superando anche i conflitti del passato, avviando un percorso partecipato all’interno del ‘Contratto di fiume’ e mettendo anche finanziamenti su interventi necessari e propedeutici, come i lavori alla traversa di Cerezzola. Il governo ha esautorato i territori non accogliendo nemmeno l’ipotesi di emendamento che prevedeva l’intesa della Regione. A me le polemiche non piacciono, tuttavia, mi sembra che ci sia poca coerenza da parte dei paladini dell’autonomia differenziata che invece praticano il centralismo solo con alcune regioni”.