Reggio Emilia, Isolato San Rocco in balia delle bande

Risse tra gang, aggressioni ai negozianti e spaccio: ora è allarme sicurezza

Da sinistra Roberto Sartori, titolare della Libreria Ariosto, con il barista Daniele Melis accorso in suo aiuto

Da sinistra Roberto Sartori, titolare della Libreria Ariosto, con il barista Daniele Melis accorso in suo aiuto

Reggio Emilia, 14 gennaio 2018 - Bande formate anche da quaranta giovani che si affrontano a calci, pugni e schiaffi sotto la galleria. Aggressioni ai negozianti. Spaccio di sostanze stupefacenti. Ragazzini – anche minorenni – che si sentono padroni di questo spicchio di centro storico.

Sì, perché non è un racconto di Gomorra, ma la fotografia dell’Isolato San Rocco scattata da commercianti e residenti. Che ora gridano a gran voce l’intervento di istituzioni e forze dell’ordine. Altro che galleria tornata agli antichi splendori grazie alla nuova piazza della Vittoria come hanno detto di recente il sindaco Luca Vecchi, l’assessore al commercio Natalia Maramotti e la presidente Ascom, Donatella Prampolini. Oltre alle abbaglianti luci di bar e boutique che con grande spirito hanno contribuito alla ripresa economica del centro, ci sono tante ombre. Specie dopo le 17, quando l’Isolato sembra «un rione in balìa di criminali», stando alle testimonianze.

Soprattutto dopo l’ultimo gravissimo episodio accaduto venerdì sera. Sono le 19,15 quando otto ragazzini con al guinzaglio due cani stazionano tra le distese dei tavolini dei bar – che si affacciano su piazza della Vittoria – e la Libreria Ariosto.

Il titolare di quest’ultima, Roberto Sartori chiede loro di non ostruire l’ingresso. Basta questo per scatenare l’ira del gruppetto. E scatta il raìd. «Sono entrati, mi hanno insultato e spintonato – racconta Sartori –. Per fortuna sono intervenuti in mia difesa i due ragazzi del Caffè della Borsa... Ho avuto paura, ma ho dormito benissimo stanotte (ieri notte, ndr). Sono più preoccupato per tutta la zona che per me».

Momenti di tensione che si sono attenuati con l’intervento di Fabio e Daniele Melis, contitolari del bar a fianco, in aiuto di Roberto. «Stavamo facendo le pulizie e ci siamo accorti del casino – raccontano – Siamo usciti e diciamo che si sono calmati anche se continuavano a offendere. Subito abbiam pensato che lo avrebbero riempito di botte. Qui non ne possiamo più». Infine serono intervenuto carabinieri e polizia municipale che hanno individuato i soggetti già noti.

Sartori non vuole amplificare l’accaduto creando un generale allarmismo, né passare da vittima. «Dopo una certa ora, però,qui è tutto fuori controllo e senza regole – denuncia –. Al mattino è tranquillo, i giovani vanno a scuola. Ma se non si interviene, quest’estate cosa succederà? Qui si spaccia alla luce del sole. Capisco ci sia un problema di emarginazione sociale, ma non può essere tollerato. I primi a rimetterci siamo noi. Hanno aggredito me, ma poteva capitare a una mamma che passava di qui. Quattro sabati fa si sono affrontati in quaranta tra urla, calci e pugni, incuranti della gente tra mercatini natalizi e pista di pattinaggio. C’era tanta gente in quel momento ma è come se nessuna di quelle persone volessi farci caso. Abbiamo un problema d’ordine pubblico serio e occorre intervenire subito. Le iniziative in piazza ben vengano, ma non bastano: ci vuole un pattugliamento costante. Ma non solo un mese com’è successo in passato. Altrimenti poi tornano ad occupare il territorio, proprio ciò che si è verificato ora».