"Italia in attesa" approda a Palazzo da Mosto

L’importante mostra fotografica di 12 artisti di fama internazionale inaugura a ottobre. Gli scatti mostrano il Paese durante il lockdown

Migration

La Fondazione Palazzo Magnani ha presentato il programma di mostre ed eventi per il prossimo autunno: due appuntamenti espositivi focalizzati su linguaggi che abitano il contemporaneo, che troveranno sede a Palazzo da Mosto e a Palazzo Magnani, restituito alla città dopo i lavori di restauro.

Ad aprire la stagione è "Italia in-attesa. 12 racconti fotografici": dal 14 ottobre all’8 gennaio a Palazzo da Mosto. Un progetto fotografico in cui 12 artisti dello scatto italiani e di fama internazionale incrociano il loro sguardo in luoghi del paesaggio urbano ed extra-urbano senza la presenza dell’uomo. Un fermo immagine del lockdown causato dal Covid, che ritrae un tempo sospeso dove lo spazio, l’architettura e l’ambiente diventano "altro" quando l’uomo non li abita. Olivo Barbieri, Antonio Biasiucci, Silvia Camporesi, Mario Cresci, Paola De Pietri, Ilaria Ferretti, Guido Guidi, Andrea Jemolo, Francesco Jodice, Allegra Martin, Walter Niedermayr e George Tatge sviluppano, ognuno con il proprio stile e la propria sensibilità, un’analisi visiva dell’impatto sul paesaggio, sulle relazioni tra cultura e natura, architettura e ambiente senza la presenza umana. Durante il periodo espositivo, sarà possibile incontrare gli autori in dialogo con architetti e urbanisti, approfondire le tematiche sollecitate dalla mostra in diversi momenti pubblici e seminariali. "Italia in-attesa. 12 racconti fotografici" è una mostra a cura di Margherita Guccione e Carlo Birrozzi.

Dal 18 novembre al 12 marzo 2023 invece le sale di Palazzo Magnani ospiteranno la mostra "L’arte Inquieta. L’urgenza della creazione": un percorso espositivo che esplora i molteplici volti dell’identità. Una mostra in cui dialogano autori di poetiche fondative della nostra modernità, con opere talvolta provenienti da mondi esclusi, in uno scenario dell’arte dai confini sempre più labili. "L’arte Inquieta. L’urgenza della creazione" è curata da Giorgio Bedoni, Johann Feilacher e Claudio Spadoni e si articola in stanze tematiche, con autori e opere che si accostano per affinità di generi e di linguaggi. Carla Accardi, Alighiero Boetti, Jean Dubuffet, Alberto Giacometti, Keith Haring, Emilio Isgrò, Anselm Kiefer, Maria Lai, Antonio Ligabue, Zoran Mušic, Emil Nolde, Yves Tanguy sono solo alcuni degli artisti presenti in mostra che saranno, inoltre, messi in dialogo con autori le cui opere inedite provengono dall’Archivio del San Lazzaro del Museo di Storia della Psichiatria di Reggio.

A partire da settembre e fino al termine della mostra,il cartellone di "Identità Inquieta" offrirà poi un calendario di spettacoli, mostre e performance per stimolare la visione del pubblico sulle infinite sfumature dell’identità. Hanno presentato il programma espositivo Davide Zanichelli (direttore Fondazione Palazzo Magnani), Ilenia Malavasi (vicepresidente della Provincia), Annalisa Rabitti (assessora alla cultura e alle pari opportunità del Comune di Reggio) , Romano Sassatelli (presidente della Fondazione Manodori) e i curatori delle mostre.

Stella Bonfrisco