Italia in Miniatura: le prospettive di Ghirri

Dal 29 aprile oltre trecento scatti nella sezione fotografica del Palazzo dei Musei. L’assessora Rabitti: "La mostra è a ingresso gratuito, spero venga tanta gente"

di Stella Bonfrisco

"In scala diversa. Luigi Ghirri, Italia in Miniatura e nuove prospettive" è la nuova mostra che dal 29 aprile (in coincidenza dell’inaugurazione di Fotografia Europea e fino all’8 gennaio 2023) invaderà l’intera sezione fotografica del Palazzo dei Musei, con oltre trecento scatti.

Il programma di Vedere Oltre - progetto regionale dedicato a Luigi Ghirri nel trentennale della sua morte - entra nel vivo con un’esposizione curata da Joan Fontcuberta, Matteo Guidi e Ilaria Campioli, che propone immagini – anche inedite – della serie "In scala", per la prima volta presentate in dialogo con una selezione di materiali provenienti dall’archivio del parco Italia in Miniatura.

A partire dalla fine degli anni Settanta, Luigi Ghirri visita a più riprese Italia in Miniatura, da cui rimane affascinato. Inaugurato a Viserba di Rimini il 4 luglio del 1970, il parco è entrato nell’immaginario collettivo di intere generazioni. In quel perimetro che racchiude le miniature dei capolavori artistico-architettonici e paesaggistici italiani, Ghirri ritrova molte delle questioni concettuali ed estetiche su cui era al lavoro in quegli anni: l’illusione e il trompe-l’oeil, la distanza fra la realtà e la sua rappresentazione, la comparsa di una natura artificiale, il consumo della realtà turisticizzata, lo sguardo dello spettatore e la sua voracità scopica e, soprattutto, i paradossi derivanti dai processi di riduzione in scala, secondo un meccanismo che accomuna le miniature del parco alla fotografia stessa.

Dalle immagini scattate al parco di Rimini – complessivamente oltre 220 fra negativi, positivi e internegativi conservati nella Fototeca della biblioteca Panizzi – nasce il progetto "In scala", che Ghirri presenta per la prima volta nella personale del 1979. Della serie la mostra espone sia vintage (foto realizzate dallo stesso Ghirri insieme al suo stampatore Arrigo Ghi) provenienti dall’Archivio Eredi Luigi Ghirri, sia una selezione di immagini, in gran parte inedite, provenienti dall’archivio della Fototeca della Panizzi (stampate oggi, sempre da Ghi). Le fotografie di Ghirri sono presentate per la prima volta in dialogo con una selezione di materiali provenienti dall’archivio del parco Italia in Miniatura, composto da migliaia di documenti raccolti e prodotti alla fine degli anni Sessanta dal suo fondatore, il ravennate Ivo Rambaldi (1920-1993), come riferimenti per la costruzione dei plastici.

Un’intera sezione della mostra è dedicata ai progetti fotografici realizzati da un gruppo di lavoro formato da studenti e artisti emergenti, catalizzato da Joan Fontcuberta e Matteo Guidi a partire da un workshop condotto all’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche - Isia di Urbino. "La mostra è a ingresso gratuito, aperta veramente a tutti – ha detto Annalisa Rabitti, assessora alla Cultura, durante la presentazione – con l’auspicio che sia veramente presa d’assalto". Insieme a Rabitti, erano presenti alla presentazione della mostra il sindaco Luca Vecchi, la curatrice Ilaria Campioli, la responsabile della Fototeca della Panizzi Monica Leoni e Adele Ghirri, figlia di Luigi. Domenica 1° maggio, alle 12 ai Chiostri di San Domenico, sarà annunciato il vincitore del Premio Ghirri, all’interno di Giovane Fotografia Italiana.