"Kanonieri Kurdi" A processo 75 imputati della banda dei furti

La procura chiede il rinvio a giudizio: 42 accusati di associazione a delinquere. La cellula locale è afferente al gruppo ‘Ladri della legge’ in diversi Stati. .

"Kanonieri Kurdi"  A processo 75 imputati  della banda dei furti

"Kanonieri Kurdi" A processo 75 imputati della banda dei furti

È approdata all’udienza preliminare una parte consistente dell’indagine denominata ‘Kanonieri kurdi’, avviata nel novembre 2015 e proseguita sino al 2018, che aveva individuato due presunte associazioni a delinquere. La prima associazione, di matrice georgiana, composta da 55 appartenenti (di cui 53 destinatari di misura detentiva) è diretta promanazione dell’associazione a delinquere denominata ‘Ladri di legge’, in georgiano ‘Kanonieri kurdi’ (da qui il nome dell’operazione). Nel 2012 a seguito dell’intervento per furto in abitazione, i poliziotti della Volante furono aggrediti e a un agente venne sottratta la pistola di ordinanza che fu rivolta contro gli operatori ma fortunatamente, grazie alla sicura inserita, non venne esploso alcun colpo. Stessa condotta, con medesime circostanze, venne posta in essere da un altro cittadino georgiano nel 2017. La seconda presunta associazione a delinquere, di matrice ucraina, è ritenuta complementare a quella georgiana ed è finalizzata alla ricettazione e al riciclaggio dell’imponente refurtiva generata dalla commissione di furti in abitazione. Settimanalmente, infatti, attraverso plurimi corrieri, buona parte della refurtiva veniva inviata, da Reggio in Ucraina.

Nel corso dell’attività di indagine, avviata nel novembre 2015, il poliziotti della Squadra Mobile hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato o a fermo di indiziato di delitto di 37 persone, recuperato refurtiva relativa a oltre 20 furti in abitazione perpetrati a Reggio e in tutto il nord Italia, nonché numerosi monili di pregio,. Davanti al gup Silvia Guareschi, ieri sono sfilate le posizioni di 75 imputati, georgiani e ucraini, per i quali il pm Isabella Chiesi ha chiesto il rinvio a giudizio. A 42 di loro il pm contesta l’associazione a delinquere tra loro, e insieme ad altri 12 per i quali si è proceduto separatamente, finalizzata a compiere reati contro il patrimonio, per lo più furti in aitazione ma anche in altri luoghi, ricettazione e riciclaggio sia nel territorio reggiano sia altrove. Secondo la Procura le azioni illecite sono state commesse usando "beni comuni": auto, case, attrezzi da scasso, una cassa condivisa denominata obshak, documenti falsi e contraffatti. E il sodalizio va considerato "cellula locale" formata col contributo del gruppo criminale ‘Ladri della legge’, impegnato in attività in diversi Stati: oltre a Georgia e Russia, l’Italia, Germania, Portogallo, Grecia e Spagna. L’articolazione viene ritenuta al contempo "autonoma sul territorio emiliano" e strutturata in modo gerarchico: a 12 uomini si contesta il ruolo direttivo delle singole cellule nei diversi Paesi, "molte operanti a Reggio". Le difese hanno sollevato irregolarità di notifica per numerosi imputati e il gup si è riservata di decidere nella prossima udienza fissata in settembre.

Alessandra Codeluppi