REDAZIONE REGGIO EMILIA

Kenneth Faried: il cestista che unisce sport, valori morali e impegno sociale

Kenneth Faried, noto come "Manimal", si distingue per i suoi valori morali, l'impegno sociale e la dedizione alla famiglia.

Dietro al Kenneth Faried cestista di valore assoluto, c’è un personaggio a tutto tondo. Nel tempo infatti sono stati i valori morali, oltre a importanti "sliding doors" nella sua carriera (per farla alzare di livello, l’Oro con team Usa ai Mondiali 2014 e, per tornare in Europa e accettare l’offerta di Reggio Emilia, l’amicizia e i consigli di Danilo Gallinari e Langston Galloway) a connotarla.

Caratteristiche emerse anche durante l’incontro di ieri con i media: "Prego tutti i giorni (l’atleta è musulmano praticante, ndr) e cerco di vivere nel modo corretto i principi della mia religione", ha raccontato Faried. Che punta molto anche sulle spinte motivazionali. Sul suo profilo Instagram, pubblica video di sedute di allenamento atletico a beneficio dei suoi followers che a loro volta poi li condividono con numerosi altri iscritti. Spesso manda messaggi di incoraggiamento e consigli a chi lo segue.

Un’azione che il cestista americano iniziò ai tempi della pandemia. Con tutti costretti a stare in casa, Faried pensò che potesse essere utile, vedendo molti suoi conoscenti impigrirsi tra divano e videogames, "dare una scossa", dire loro che era il momento di "muoversi ed attivarsi".

Arrivato a Reggio con la compagna di vita, Atar Hajali, e i loro tre figli: Kenneth Junior, Kenai e Kiyan, rispettivamente di 6, 5 e 4 anni, Faried ieri ha confessato che nel tempo libero si dedica esclusivamente "alla famiglia, in particolare ai miei figli che manderò a scuola presto a scuola di italiano perché voglio che lo imparino più velocemente di quanto farò io. Inoltre – li ho già iscritti alla academy della Pallacanestro Reggiana. Sono molto felice che possano divertirsi e interagire con altri bimbi italiani".

Faried, come è noto, è soprannominato "Manimal". Un nickname ispirato a un serial Tv Usa degli anni ’80 su un uomo capace di assumere sembianze animali. Glielo affibbiò un suo amico e lui, in una intervista di alcuni fa in proposito disse: "nessuno sapeva come chiamarmi, mi dicevano: è un uomo, un animale, è una bestia. Così trovai perfetto questo soprannome".

In tema di etica personale Faried si è spesso battuto, anche pubblicamente per i diritti delle persone Lgbt+.