"La bimba è svenuta subito Stavano tutti per morire"

Padre, madre e tre figli traditi dal tubo di una caldaia modernissima "La casa era invasa dal monossido". Portati in camera iperbarica, stanno meglio.

"La bimba è svenuta subito  Stavano tutti per morire"

"La bimba è svenuta subito Stavano tutti per morire"

di Francesca Chilloni

"La bimba più piccola non fosse svenuta, non ci saremmo accorti della presenza del monossido e sarebbe stata una strage: stamattima avremmo trovata morta tutta la famiglia". Volto stanco per la notte passata a tormentarsi e occhi lucidi, così il 71enne Francesco Leone (nella foto) racconta come si sia sfiorata la tragedia nell’appartamento al piano terra del bel cascinale di recente ristrutturazione di via Volontari della Libertà 16, poco fuori dal centro di Campegine. I suoi inquilini - Sergio, imbianchino di 45 anni, Claudia, opratrice sanitaria di 41 e le loro tre figlie di 4, 6 ed 8 anni, di origine argentina - sono scampati alla morte bianca nel bagno ma sono rimasti intossicati a causa dell’alta concentrazione di gas accumulato nelle stanze. Dopo ore in camera iperbarica, sono stati dichiarati fuori pericolo ma ora i carabinieri stanno indagando sul perché il tubo di scarico della caldaia nuovissima collocata nel bagno fosse staccato. Erano circa le ore 22 di mercoledì sera quando la famiglia ha telefonato a Leone e a sua moglie, che abitano al primo piano del casolare. Urlavano disperati chiedendo aiuto: "La bimba è svenuta in bagno. Forse è scivolata nella doccia e ha battuto la testa".

I due anziani e loro figlia Chiara hanno allertato il 118 e sono accorsi a piano terra. Dopo pochi minuti sul posto sono arrivati i soccorritori della Croce Bianca. Leone racconta: "Appena sono entrati nell’appartamento, un dispositivo sui loro zaini e che segnala i gas ha iniziato a suonare. Ci hanno urlato di uscire tutti quanti in cortile". I sanitari, sospettando un avvelenamento collettivo, hanno chiesto sul posto diverse ambulanze, l’automedica, i vigili del fuoco ed i carabinieri. Una colonna di mezzi con le sirene spiegate ha percorso la stretta strada di campagna dissestata, ed è arrivata attorno alle 22. "I pompieri hanno rilevato che nel salotto la concentrazione di monossido arrivava al 99% - prosegue Leone - La finestra del bagno era socchiusa ed una corrente d’aria aveva portato il gas in giro per la casa. La bimba non era caduta, ma svenuta perché così piccolina si era subito intossicata".

Gli intossicati sono stati trasportati d’urgenza all’ospedale di Fidenza, alla camera ipebarica. Intanto a Campegine i carabinieri con il padrone di casa, l’idraulico ed il geometra che hanno curato la ristrutturazione dell’appartamento hanno eseguito un sopralluogo. "È stato scoperto che il tubo della caldaia a condensazione era scollegato. Fino a ieri tutto funzionava. È una caldaia nuova, da 5mila euro, grande come un armadio: per scoprire il tubo staccato i vigili si sono dovuti arrampicare sul lavandino". Tra le ipotesi, un colpo invollontario, magari con una scopa, durante le pulizie.

Nella tarda mattinata di ieri gli argentini sono stati dimessi, ed il sindaco Alessandro Spanò - che ha seguito di persona con angoscia tutta la vicenda - ha messo a disposizione un pullmino del Comune per andarli a recuperare a Fidenza.