
Scoppia la polemica per una bottiglia di vino riportante un’etichetta che raffigura Mussolini, esposta nel ristorante ’Il Portone’ a Scandiano...
Scoppia la polemica per una bottiglia di vino riportante un’etichetta che raffigura Mussolini, esposta nel ristorante ’Il Portone’ a Scandiano – dove un tempo in questo edificio vivevano degli ebrei – il cui titolare è il marito di Laura Bollito, consigliera di minoranza a Scandiano. Le critiche sono esplose dopo un post social: "In un noto locale – scrive Daniele Ghetti su Facebook – viene esposto, con malcelato orgoglio, il simbolo di un passato di morte e tragedie per tutto il nostro bellissimo Paese". In molti hanno commentato il post tra cui Valda Busani, ex sindaco di Scandiano: "Sento una profonda tristezza pensando alla famiglia di ebrei scandianesi che ha vissuto lì". Ieri la stessa Laura Bollito e Giuseppe Pagliani (capogruppo dell’opposizione) sono intervenuti sulla questione: "La tempesta in un bicchier d’acqua costruita su Facebook da Daniele Ghetti, che pubblica una foto di una bottiglia di vino nero da tavola intitolata ‘Il Camerata’ presente nel locale da decenni e regalata per scherno da un avventore, poi commentata in modo speculativo da ex amministratori scandianesi è a dir poco vergognosa. Mai nessuno di noi ha pensato di speculare politicamente e a rendere pubblica le immagini del lambrusco Rosso Stalin che ritraeva l’effige del dittatore comunista e massacratore di milioni di civili inermi". I due consiglieri ricordano che il loro gruppo poche settimane fa ha "convinto la maggioranza di sinistra a Scandiano ad inserire le ragioni dello stato di Israele e del popolo ebraico in un ordine del giorno condiviso dove venivano inserite solo le ragioni palestinesi". I ristoratori, sulla pagina Facebook del locale, hanno intanto spiegato che il vino "è stato regalato da un cliente 27 anni fa ed è sempre stato esposto in vetrina come qualsiasi altro vino. Lasciamo l’inutile polemica a chi ha tempo di farla".
m. b.