
L’intervento del professor Melloni ieri sul Carlino. . A sinistra in basso, l’assessore Neulichedl
Un ateneo che procede per inerzia, con una gamba più zoppiccante dell’altra; l’università a Reggio che si conferma "succursale" rispetto alla sede di Modena, la quale non andrebbe a sua volta oltre lo status di "ateneo provinciale". È il destino profetizzato dal docente Unimore Alberto Melloni, in un intervento pubblicato giovedì sul Carlino a firma dello stesso accademico. La previsione interessa nello specifico l’imminente elezione del nuovo rettore Unimore (4 giugno, ndr), sulla quale "la politica tace". "Una parte non piccola del destino della città e della sua tenuta dipende da chi sarà eletto e da cosa farà – incalza Melloni –. In questa scelta la politica, il tessuto produttivo, la società reggiana contano non per ciò che dicono (niente) o per ciò che fanno (niente), ma per ciò che pensano".
Interpellato ieri dal nostro giornale, Roberto Neulichedl (assessore a Tutela ambientale e Università del Comune di Reggio) ha espresso chiaramente quello che pensa. "Mi preme chiarire innanzitutto che abbiamo grande rispetto dei ruoli e dell’autonomia che la Costituzione riconosce alle istituzioni di alta cultura (università e accademie, ndr)". "È improprio che la politica cerchi di intervenire dando indicazioni di qualsiasi genere – sottolinea l’assessore –. Questo silenzio di cui parla il professor Melloni è un segno di rispetto, non di non consapevolezza".
Tutto ciò premesso, "non sfugge il fatto – continua – che la realtà universitaria a Reggio è giovane. Possiamo forse metterci a fare braccio di ferro con realtà più consolidate?". Una domanda che non allude a un gettare la spunga, precisa subito Neulichedl: "Non vuol dire assolutamente accettare una sudditanza e una provincializzazione rispetto ad altri atenei – dice –. Al contrario, significa mettere a fuoco le peculiarità del territorio e in virtù della cosiddetta ’terza missione’, capire quali possono essere le ricadute positive della didattica e della ricerca a livello sociale".
Non ultima, la presunta ’gara’ con la sede modenese: "Non c’è alcun interesse da parte nostra a metterci in competizione con Modena e Reggio non ricopre nessuna posizione ancillare – dichiara l’assessore –. Stiamo lavorando al consolidamento della nostra identità, puntando a essere non solo città universitaria ma anche città Erasmus. Un luogo che attrae giovani menti per restare, non da cui i giovani se ne vanno".
Detta onestamente "la delega all’Università, se posso essere onesto, finora è stata quella che mi ha dato meno preoccupazioni – chiosa –. Ho lavorato benissimo con il prorettore Unimore, Verzellesi. L’interesse di Reggio è implementare al massimo le potenzialità dell’università nella città. E in questo senso, soprattutto alla luce della sopracitata autonomia e del rispetto dei ruoli di ciascuno, lo ripeto, sarebbe fuori luogo intervenire nel merito dell’elezione del nuovo rettore. Dando indicazioni di che tipo, poi, se non l’auspicio di poter continuare a lavorare insieme sulla strategia della ’terza missione’?". "Non è un silenzio frutto di inerzia o disinteresse – ribadisce infine – ma nasce dal rispetto di equilibri che, tra l’altro, hanno già ora alle spalle un’ottima collaborazione".