"La crisi? Si decide senza ascoltarci"

La vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni spiega i motivi della rottura con Mario Draghi

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di Ylenia Rocco

Un decreto legge, il Decreto Aiuti, che non ha ricevuto la fiducia al Senato da parte del MoVimento 5 Stelle e il Governo si spacca. Draghi va al Colle e si dimette, ma Mattarella dice no. Respinge le dimissioni. Mercoledì, Mario Draghi dovrà riferire alle Camere le sue intenzioni. La crisi di governo travolge, ancora una volta, il nostro paese e alimenta le tensioni in Parlamento. Cosa pensano di questa situazione i parlamentari reggiani? E da che parte si schierano?

"Non spetta a me entrare nelle considerazioni politiche del Presidente del Consiglio. Posso entrare nel merito delle motivazioni per cui il MoVimento non ha votato la fiducia" riferisce Maria Edera Spadoni, Vicepresidente della Camera ,nonché deputata del MoVimento 5 Stelle. I soli impegni per Spadoni non bastano. "Vogliamo misure concrete -continua-. Non è un buon metodo portare in Consiglio dei Ministri testi senza preventivi confronti. Purtroppo nessuna delle nostre proposte è stata accolta, non ci è stato concesso di emendare il testo in nessun modo, nulla è stato fatto per sbloccare la cessione dei crediti e non c’è stata nessuna misura concreta sul prezzo dell’energia, sui contratti, sui salari". L’ago della bilancia è stata però la norma sul termovalorizzatore, che ne ha conseguito la rottura nel Palazzo. "Cosa ci fa questa norma nel decreto aiuti? Bella domanda. Nel decreto si sarebbe dovuto pensare a cose ben più importanti per sostenere i cittadini in questo periodo di grave crisi. Penso al salario minimo, penso al cashback ormai cancellato, penso al super bonus e al credito di imposta, che al momento sono stati depotenziati o smantellati. Chiedevamo di mettere questa norma in un decreto separato o di metterlo nel Piano nazionale per la gestione dei rifiuti. Le nostre richieste non sono state accolte". Per il deputato del Partito Democratico, Andrea Rossi, di questa crisi di governo non se ne capiscono le ragioni. "Riteniamo che in questa situazione di difficoltà economica e sociale, che il Paese sta vivendo, ci sia ancora il bisogno di una figura come quella di Draghi alla guida del Governo". Dunque, le dimissioni del premier per il Pd, sono giustificabili: "Un gesto di non fiducia come quello avvenuto in Senato non può fare altro che portare un premier intelligente come il nostro a prendere atto della situazione ed a rassegnare le dimissioni a Mattarella". Sulla questione del termovalorizzatore Vanna Iori, senatrice del Pd, invece pone una critica al Movimento: "Quale sarebbe stata l’alternativa, è stata presentata? E’ ovvio per tutti che l’immondizia a Roma in certe strade arriva a due metri di altezza e, in alcune zone, ci sono i cinghiali che pascolano come animali domestici". A Le ga e Forza Italia Gianluca Vinci, deputato di Fratelli D’Italia, indica ciò che da sempre il partito ha consigliato: "Non devono appoggiare questa maggioranza. Per noi non avrebbero dovuto mai farlo; da qui in poi dovrebbero mostrare di non essere più alleati del Pd e di ritornare nell’ambito del Centro Destra, dove al momento, sembra, ci siamo solo noi".

Molto netta la posizione di Benedetta Fiorini: "Un gesto irresponsabile e suicida targato M5S. Il fallimento del ‘campo largo’ tanto agognato da Enrico Letta. Così è venuto meno il patto di fiducia alla base dell’azione di questo governo, nato per affrontare le emergenze del paese. Sul M5S non si può contare. Noi invece, con lealtà e responsabilità, abbiamo sempre anteposto il bene dell’Italia e degli italiani. Siamo alternativi a chi a chi sa dire solo No".