"La Diga di Vetto eviterebbe altre inondazioni"

Nasce comitato di cittadini a sostegno del progetto. L’appoggio di Vinci (FdI): "Otterremo i fondi"

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di Nicola Bonafini

La Diga di Vetto? "Serve tanto alla Val d’Enza quanto alla Bassa", talmente importante anche nella Bassa che a Lentigione, da ieri, è in via di costituzione un comitato di cittadini a sostegno proprio della realizzazione del progetto. A tenere a battesimo la nascita del comitato è stato l’onorevole Gianluca Vinci, candidato di Fratelli d’Italia alla Camera nei collegi plurinominali e proporzionali dell’Emilia Romagna, accompagnato dal dottor Luigi Bianchini – primo firmatario del Comitato ‘Lentigione per la Diga di Vetto’ – e Lino Franzini, storico membro del comitato Diga di Vetto.

"Per Fratelli d’Italia è determinante che questo progetto possa vedere finalmente la luce. Non solo questo porterebbe degli indubbi benefici per la Val d’Enza in sé, ma anche per altre zone della provincia di Reggio, in particolar modo la Bassa che come tutti sapete nel 2017 è stata colpita da una tragica alluvione, causata, non dal Po, bensì dall’ Enza – è lo stesso Vinci a spiegare le ragioni della costituzione di questo comitato –. Dal nostro punto di vista questo ci offre la possibilità di tenere viva la questione relativa alla Diga di Vetto 365 giorni all’anno. D’estate per i problemi legati alla siccità che colpisce le colture e le attività agricole, che un invaso della portata della Diga aiuterebbe a risolvere, e d’inverno, come elemento di sicurezza idrogeologica perché, in periodo fortemente piovosi, la presenza della Diga regolamenterebbe l’altezza dell’Enza evitando che rompa gli argini come nel 2017". E aggiunge: "Politicamente, poi, una giornata come quella di oggi è estremamente utile perché consente alla mia coalizione di battersi con ancora più forza per la realizzazione di una Diga ottenendo i finanziamenti necessari consapevoli che nei palazzi romani la sensibilità per queste tematiche esiste, superando gli ostacoli, spesso ideologici e aprioristici, esistenti in Regione e nel Pd reggiano, capace di dire solo dei ‘no’ alla realizzazione dell’invaso".

Ma non è tutto. "Per noi cittadini di Lentigione – spiega Luigi Bianchini primo firmatario dell’atto costitutivo del comitato –. la Diga di Vetto rappresenta un elemento di sicurezza importantissimo Nel 2017 quando l’Enza ruppe gli argini, la ‘fortuna’ se così si può dire è che il Po aveva pochissima acqua. Se fosse stato a livello, sarebbe stata una devastazione di proporzioni immani, inimmaginabili, ben più gravi di ciò che è stato. Soprattutto ha senso costruire la Diga, perché il costo dell’opera (400mila euro, ndr) sarebbe inferiore ai 500mila che è stato l’ammontare dei danni subiti nel 2017".

Incalza Lino Franzini, storico esponente del comitato Diga di Vetto: "Questa è una grande giornata e non so come ringraziare Gianluca (Vinci) e il dottor Bianchini. La causa per cui ci battiamo oggi è ancora più forte e significativa: quella di portare a termine un progetto, che è rimasto tale e che ha già l’esecutività da anni, che servirebbe ed arricchirebbe i territori che vanno dal Taro in provincia di Parma sino al Tresinaro in quella di Reggio, fornendo acqua pulita e costante per tutto l’anno, anche al Crostolo".