La fabbrica della contraffazione Sequestrati 10mila capi firmati falsi

Blitz delle fiamme gialle in un opificio di Novellara: denunciato il titolare, trovati oltre 200mila euro nella soffitta

La fabbrica della contraffazione  Sequestrati 10mila capi firmati falsi

La fabbrica della contraffazione Sequestrati 10mila capi firmati falsi

di Daniele Petrone

Felpe di Moschino, abiti di Roberto Cavalli e altri capi d’abbigliamento di note marche di lusso. Tutto rigorosamente contraffatto. è quanto scoperto in un opificio di Novellara. Il blitz è stato messo a segno dalle fiamme gialle del comando provinciale di Reggio che assieme ai colleghi delle tenenze di Guastalla e Correggio, hanno posto sotto sequestro i locali – dove sono stati trovati cinque lavoratori in nero, tutti di origine cinese – oltre a diecimila prodotti (vestiti di ogni genere riportanti brand falsi di note case di moda), macchinari tessili di produzione e un furgone col quale veniva trasportata la merce.

Beni tutti riconducibili al titolare di una ditta individuale, anch’egli cinese, denunciato per contraffazione e sanzionato per la manodopera irregolare oltre che per le precarie condizioni igieniche e di sicurezza riscontrate nell’edificio. Inoltre la guardia di finanza hanno eseguito una perquisizione domiciliare nell’abitazione dell’uomo, sempre a Novellara. E qui, hanno trovato oltre duecentomila euro in contanti, nascosti abilmente in alcuni sacchi tra le intercapedini della soffitta dell’appartamento.

All’uomo, gravato da pesanti precedenti penali (associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio e sfruttamento della prostituzione) è stata riscontrata una grossa sproporzione tra dichiarazione dei redditi e ingenti disponibilità di contanti. Ma anche auto di lusso, oggetti di valore in casa come casse di vino pregiate (dal Sassicaia al Barolo d) del valore di più di trentamila euro. L’inchiesta – coordinata dalla Procura reggiana – è scaturita dai controlli straordinari nella zona della stazione storica di Reggio, disposti dal prefetto Iolanda Rolli e dal questore Giuseppe Ferrari, svolti congiuntamente dagli uomini di questura, guardia di finanza, carabinieri, polizia di Stato di via Turri e polizia municipale che avevano controllato l’abitazione di un cittadino cinese, denunciato per riciclaggio, abusiva attività finanziaria, omessa dichiarazione dei redditi e abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento, dopo aver rinvenuto qualche migliaio di euro in contanti. Da qui è scattata l’indagine per risalire all’origine del flusso di denaro, affidata alle fiamme gialle anche a garanzia della difesa del made in Italy.

Il prefetto Iolanda Rolli – la quale aveva deciso di intensificare i controlli dopo le lamentele di preoccupazione avanzate da un comitato cittadino – ha espresso soddisfazione per l’operazione. "Grazie alla sinergia tra le forze di polizia e, in particolare, del qualificato apporto della guardia di finanza, è stato possibile realizzare questa operazione. Faccio quindi i complimenti al comandante provinciale, colonnello Filippo Ivan Bixio, e al personale della guardia di finanza che, coniugando profonde conoscenze tecnico-giuridiche con una brillante capacità di indagine, ha reso possibile il raggiungimento di questo risultato, dando seguito ai controlli espletati dalle altre forze di polizia. "L’episodio testimonia come l’intensificazione dei servizi in quella zona sia volta al duplice scopo di innalzare i livelli di sicurezza degli abitanti e di precludere la possibilità alla criminalità di creare ‘zone franche’ dove poter sviluppare traffici illeciti, anche di tipo economico finanziario".