La festa dei Maestri del Lavoro "Noi poco noti, ma attivissimi"

La console Ghirri: "La nostra missione è trasmettere senso di responsabilità ai giovani"

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di Lara Maria Ferrari

Incontri in presenza fra i membri del Consolato di Reggio con oltre 700 studenti e 72 docenti degli istituti superiori della nostra provincia, solo nell’anno 2021-2022, nonostante la pandemia. Questi i numeri reggiani di una formazione nelle scuole che è il fiore all’occhiello delle attività dei Maestri del Lavoro, modelli per una comunità e per le nuove generazioni che si affacciano al mondo delle professioni. Su oltre 18 milioni di lavoratori dipendenti di imprese pubbliche e private, ogni anno, a coloro che si sono particolarmente distinti nell’innovazione, nel miglioramento dei processi aziendali o delle misure di sicurezza oppure nella capacità di preparare i giovani, solo mille sono scelti fra le numerose candidature proposte, attraverso una procedura vagliata a livello regionale, poi al Ministero del Lavoro. E fra questi, anche la reggiana Claudia Buzzi, quality manager di Bombardi Rettifiche. A dimostrazione che il merito, nella più alta accezione umana e morale, al di là delle vuote strumentalizzazioni del discorso politico, è il perno attorno al quale ruota lo statuto della federazioni dei MdL, come spiega la Console reggiana Enrica Ghirri (in foto col sindaco di Rubiera, Emanuele Cavallaro): "L’anno scorso ho festeggiato i 50 anni di lavoro. Ho cominciato a 18 anni, entrando come apprendista, poi sono cresciuta nella produzione, diventando direttore al commerciale e poi vicedirettore generale".

Console, cosa significa la giornata di oggi?

"È la nostra festa degli auguri, in cui consegniamo un attestato di fedeltà alla presenza di un’ottantina di maestri. Fra loro, Orio Vergalli, ex sindaco di Bibbiano. Quest’anno gli attestati sono 11 e tra loro c’è quello per Dirce Riva, console emerita con 30 anni di fedeltà al nostro istituto".

La stella bianca di Maestro del Lavoro è andata a Claudia Buzzi.

"Una persona dal curriculum eccezionale entrata a far parte della ‘Grande Famiglia Magistrale’, sulla quale contiamo molto. L’onorificenza della stella bianca è un onore ma anche un impegno a trasmettere ai giovani la propria esperienza, per aiutarli con entusiasmo e senso di responsabilità".

Perché la gente fa confusione fra Maestri e Cavalieri ?

"La nostra è un’onorificenza poco conosciuta. Il Cavaliere è la più alta medaglia attribuita a consiglieri, ad, industriali, rappresentativi del loro impero. Come Fulvio Montipò, Giovannina Domenichini Landi o Achille Maramotti. Il riconoscimento di Maestro va invece ai dipendenti per meriti strettamente personali e credo abbia un’importanza molto rilevante".

La presenza femminile nei candidati e negli insigniti della Stella al Merito è quasi inconsistente, a Reggio su 215 soci solo 50 sono donne.

"Purtroppo è così. Le donne spesso escono dal mondo del lavoro per accudire figli e genitori e alla ripresa non riescono a raggiungere i 25 anni di lavoro continuativo necessari a candidarsi".