La Fiom lancia la mobilitazione il 16 manifestazione in città "Contro le politiche del Governo"

Contro la reintroduzione dei voucher, la polemicha "sterile" sui Pos e le manovre "una tantum". Per tutto questo la Fiom lancia una mobilitazione nella nostra città per il 16 dicembre, giorno in cui i sindacati nazionali Cgil e Uil (Cisl non ha aderito) sciopereranno per manifestare contro la manovra finanziaria del Governo Meloni.

"Il governo è lontano dai problemi reali delle persone, e la maggioranza parlamentare non sta facendo nulla per difendere i salari dall’inflazione, ma se i lavoratori non scioperano, se non manifestano, difficilmente ci saranno modifiche alla Manovra 2023, che per operai e impiegati contiene solo briciole".

Così si apre la nota della Fiom Cgil di Reggio che aderisce allo sciopero generale.

Negli ultimi due mesi le fabbriche metalmeccaniche sono state attraversate da un’ondata di assemblee sindacali in occasione del congresso; per la Fiom "una grande opportunità di ascolto di quello che pensano i lavoratori".

"Abbiamo svolto ben 699 assemblee sindacali in due mesi, ma non abbiamo trovato un operaio che dicesse che era soddisfatto della politica del Governo – afferma la Fiom – l’inflazione in doppia cifra fa paura e la mancanza di risposte fa arrabbiare".

Per questo "facciamo appello ai lavoratori metalmeccanici reggiani – dichiara Simone Vecchi segretario provinciale della Fiom – non importa se alle ultime elezioni vi siete astenuti, oppure avete votato al centro a sinistra o a destra, se non ci mobilitiamo e non continueremo a mobilitarci, le conseguenze le pagheremo per i prossimi decenni".

"I profitti aumentano e i salari calano, per questo in tutte le aziende stiamo chiedendo alle imprese di fare uno sforzo nei confronti dei dipendenti riconoscendo aumenti di stipendio.Affrontare l’inflazione "solo attraverso una tantum, come ha fatto il Governo Draghi o come propone questo Governo, è sbagliato ed ipocrita: servono provvedimenti definitivi. Per la Fiom di Reggio Emilia è surreale che si facciano discussioni sui POS quando la gente non arriva a fine mese, quando la precarietà aumenta e il Governo reintroduce i voucher, quando il servizio sanitario peggiora e il governo riduce ancora le risorse"