
Se ne vanno Montagnani, Melloni e Torreggiani, altrettanti pronti all’addio. Cantergiani, ex capogruppo dem, entra nell’ufficio di gabinetto con Pedroni. .
Tre dirigenti se ne vanno dal Comune di Reggio e altrettanti stanno partecipando a concorsi altrove, pronti a traslocare. La ‘fuga’ dei responsabili amministrativi continua a essere un grattacapo per la direttrice generale Francesca Mattioli. Negli ultimi mesi in tre hanno preferito trasferirsi. In primis, Roberto Montagnani, storico dirigente che ha lasciato gli incarichi di politiche giovanili, sport e università che andrà a Modena. Poi è stata la volta di Elena Melloni, che dirigeva i servizi relativi ad ambiente, energia, qualità e sostenibilità, ora a Carpi dove ha vinto una selezione. Infine Ermes Torreggiani, figura portante nell’ingegneria degli edifici specie riguardo ai progetti del Pnrr con scadenze imminenti e altri da completare entro il 2026, in procinto di approdare al comune di Scandiano del dg Maurizio Battini, fino all’anno scorso in cabina di ’regia’ sotto il mandato dell’ex sindaco Luca Vecchi. Proprio quella di Torreggiani è la perdita più pesante; la dg Mattioli avrebbe provato a convincerlo fino all’ultimo offrendo un contratto ex articolo 90 affidandogli tutto il pacchetto del piano nazionale di ripresa e resilienza, respinto però al mittente. E ora l’assessore ai lavori pubblici de Franco si trova a gestire il Pnrr senza una pedina fondamentale. Si dovrà procedere a un rimpasto di deleghe dirigenziali per coprire il ‘buco’ o procedere ad altra selezione. Mentre altri tre dirigenti stanno partecipando a bandi di Comuni anche fuori provincia.
Infine, un’altra new entry che ha il sapore di una mossa politica di matrice Pd, sarebbe l’ingresso nell’ufficio di gabinetto del sindaco da parte di Gianluca Cantergiani, ex capogruppo dem dell’era Vecchi nonché attuale segretario cittadino. L’unico ‘big’, dopo lo scorso giro elettorale, ad essere rimasto fuori da ruoli apicali. Andrebbe così a lavorare a stretto contatto con Marco Pedroni, fidatissimo di Massari. Il Pd vuole affiancargli un proprio uomo, sia per ridurre il potere dell’ex numero uno di Coop Italia sia per ricucire i rapporti non idilliaci con Massari.