REDAZIONE REGGIO EMILIA

La gara per l’asilo Maramotti: "Baby&job estromessa apposta"

Il consulente della Procura: "Volontà superiore per affidare i servizi a Panta rei"

La gara per l’asilo Maramotti: "Baby&job estromessa apposta"

La gara per l’asilo Maramotti: "Baby&job estromessa apposta"

"La ditta Baby&job risulta un partner di qualità nel settore, come dimostrava l’offerta presentata e come ammesso dagli stessi membri del Comune nelle intercettazioni. Nonostante l’aggiudicazione provvisoria verso la Baby&job, pare che l’Amministrazione, nella persona dei soggetti più coinvolti nella vicenda – Santo Gnoni, Anna Maria Mazzocchi, Paola Cagliari e Tiziana Tondelli – si adoperino attivamente, anche attraverso la nomina di un consulente esterno, l’avvocato Stefano Vaccari, per giustificare l’esclusione della Baby&job e garantire il soddisfacimento di una ‘volontà superiore’ di affidare di nuovo il servizio alla cooperativa Panta rei". È uno dei passaggi più significativi della consulenza svolta dall’ingegnere Domenico Romaniello, incaricato dalla Procura e ieri sentito come testimone, che ha detto che quella ‘volontà superiore’ "è emersa dalle intercettazioni". Al centro l’affidamento della gestione dell’asilo Maramotti per il triennio 2016-2019, per un importo a base di gara di 850mila euro. Procedura in cui, secondo Romaniello, "trasparenza e imparzialità non esistono". Secondo l’accusa, la società romana, costituita parte civile attraverso l’avvocato Federico Salinari, sarebbe stata esclusa con motivazioni redatte ad hoc, per poter dichiarare anomala l’offerta economica presentata e determinare l’aggiudicazione a Panta rei, seconda classificata e già gestore. Secondo l’esperto, questo bando non fu costruito su misura, ma fu "manipolato" il calcolo del punteggio assegnato dalla commissione, al fine da consentire alla Panta rei di ottenere un punteggio tecnico superiore e sufficiente all’aggiudicazione, "fatto che non si comcretizzò a causa del punteggio economico inaspettatamente alto ottenuto da Baby&job".

In aula l’ingegnere ha usato parole forti. Di "scambi pesantissimi" in cui "il Comune riconosceva che il servizio offerto da Baby&job era migliore, ma si diceva che bisognava buttarli fuori". L’avvocato Salvatore Tesoriero, che assiste il Comune come responsabile civile, ha però incalzato il consulente sul fatto che Tar e Consiglio di Stato su questa vicenda diedero ragione all’ente di piazza Prampolini, che di fronte al primo posto guadagnato da Baby&job aprì una procedura per anomalia dell’offerta: la giustizia amministrativa ha riconosciuto la correttezza non solo formale, ma anche sostanziale, dell’operato. Romaniello ha ribadito i suoi dubbi: "La Baby&job dava servizi aggiuntivi e migliori, ma per contro si continuò a ragionare in base a tabelle ministeriali per dimostrare l’insostenibilità della proposta tecnica ed economica".

al.cod.