
Alcuni dei partner, cuochi e organizzatori che hanno dato vita alla Grande Cena
Un grande tavolo sotto le stelle, la cornice rinascimentale dei Chiostri di San Pietro e un obiettivo che da 25 anni non cambia: unire le persone per fare del bene. Torna martedì 1° luglio alle 19,30 la Grande Cena, storica iniziativa benefica promossa da Boorea in collaborazione con Auser (Autogestione dei Servizi), Arci (Associazione Ricreativa Cultiurale Italiana) e Ais (Associazione Italiana Sommelier). Anche per l’edizione 2025, l’evento si svolgerà nei suggestivi Chiostri benedettini di via Emilia San Pietro, nel cuore di Reggio. Saranno 700 i posti disponibili: 480 nel cortile del Chiostro Grande e 220 nel cortile esterno.
Il ricavato della serata sarà interamente devoluto a progetti di solidarietà attivi tra Gaza, Ucraina, Mozambico, Madagascar e il quartiere Santa Croce di Reggio. In particolare, saranno sostenute le attività della ong WeWorld, del Centro Missionario Diocesano, della cooperativa Rigenera, oltre ai progetti ’Tom – Tutti gli occhi sul Mediterraneo’ e alla Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica.
"Quello che conta, oltre alla raccolta fondi, è il messaggio che si costruisce insieme – spiega Michela Bolondi, vicepresidente di Legacoop Emilia-Romagna e tra le promotrici dell’iniziativa –. Il senso della Grande Cena non è solo mangiare bene e stare insieme in un luogo meraviglioso, ma capire cosa significa oggi fare comunità".
La vicepresidente sottolinea l’importanza di tornare a una dimensione collettiva dopo anni segnati da isolamento e individualismo: "Abbiamo vissuto in contesti in cui la comunità era presente e poi via via è scomparsa. Dobbiamo ritrovare quello spirito, combattere l’idea che il pensiero per sé stessi debba sempre prevalere sull’altro. La cena è un’occasione per ritrovarsi, in allegria e leggerezza, intorno al buon cibo".
I biglietti, con offerta minima di 50 euro (40 euro per i volontari), saranno disponibili da giovedì contattando diversi punti vendita, tra cui le Librerie Coop All’Arco, la Libreria del Teatro, la sede Auser, la sede Arci e la sede di Telereggio.
Ma la Grande Cena non si fermerà a Reggio: per chi non riuscisse a partecipare, il 5 settembre farà tappa a Parma all’Ostello nel Parco della Cittadella, il 16 settembre sarà a Piacenza alla Cooperativa Infrangibile (in memoria del cooperatore Fabrizio Ramacci) e, in via di definizione, una quarta serata a Scandiano nella seconda metà di luglio.
Nata nel 2000, la Grande Cena ha raccolto negli anni oltre 560mila euro a sostegno di progetti solidali in Italia e nel mondo. Anche quest’anno i protagonisti della serata saranno grandi chef, ristoratori storici del territorio e giovani cuochi uniti dalla voglia di fare la differenza.
Tra loro Roberto Bottero e Ramona Astolfi della Clinica Gastronomica di Arnaldo di Rubiera, Jacopo Malpeli dell’Osteria del Viandante, Giuseppe Mancino del Piccolo Principe di Viareggio, Fabrizio Albini, Giovanni Mandara della Piccola Piedigrotta di Reggio Emilia, Dario Nizzoli del ristorante Nizzoli di Villastrada, Klaudio Bashaj di Food in Chiostri e Gianni Brancatelli del ristorante Cacio&Pepe.
A impreziosire la serata, anche una ’new entry’ d’eccezione: Dario Cecchini, celebre macellaio e oste dell’Officina della Bistecca di Panzano in Chianti. I loro piatti saranno accompagnati dai migliori lambruschi e vini del territorio, offerti da Cantine Riunite & Civ. Come sempre, non mancherà il prezioso contributo delle rezdore e dei rezdori di Correggio, custodi della tradizione gastronomica reggiana.
Con il sorriso, un piatto in mano e la voglia di costruire una comunità più giusta e solidale.
Elia Biavardi