La Guidetti chiede il dissequestro della casa

La vedova di Paolo Eletti (trovato ucciso a martellate) si è rivolta al giudice: non vuole tornare a vivere lì, ma solo disporre delle sue cose

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di Alessandra Codeluppi

Quelle mura custodiscono la memoria terribile di un omicidio. Sabrina Guidetti, moglie di Paolo Eletti, il 58enne ucciso il 24 aprile 2021 nella sua casa di San Martino, era già andata più volte, accompagnata dai carabinieri, per recuperare alcuni personali nell’abitazione di via Magnanini, da allora posta sotto sequestro.

Il marito era stato trovato ucciso a colpi di martellate in testa: diciannove le ferite rilevate. La stessa donna era stata stordita con l’uso massiccio di benzodiazepine: si era ripresa soltanto dopo un lungo ricovero ospedaliero. Per le accuse di omicidio del padre, e di aver tentato quello della madre, è stato rinviato a giudizio in aprile il figlio Marco Eletti, 34enne grafico con la passione della scrittura: per lui il processo davanti alla Corte d’Assise inizierà in novembre. Ora, a distanza di poco più di un anno, la donna, assistita dall’avvocato Claudio Bassi, ha deciso di chiedere il dissequestro dell’abitazione di via Magnanini. Da quanto emerge, non è sua intenzione al momento tornare ad abitarvi, ma poterne disporre liberamente: cioè arieggiarla, fare manutenzione ordinaria, sistemare le aiuole e avere a disposizione ogni oggetto e indumento rimasto dentro.

Il figlio, sottoposto alla custodia cautelare in carcere, deve rispondere dei presunti reati commessi verso la coppia con tre aggravanti: premeditazione, futili motivi e uso di sostanze venefiche. Una quarta, inizialmente formulata, è caduta, ovvero aver commesso l’omicidio nei confronti del genitore: la difesa, affidata agli avvocati Domenico Noris Bucchi e Luigi Scarcella, aveva rimarcato la mancanza del legame di sangue tra l’imputato e Paolo. Marco Eletti non è infatti il figlio biologico del 58enne: lui è nato da una relazione avuta dalla moglie prima del matrimonio e poi Paolo lo aveva riconosciuto.

Nell’inchiesta condotta dal pm Piera Cristina Giannusa, che ha coordinato i carabinieri, il 34enne è accusato anche di importazione dall’Olanda di una sostanza psicotropa, consegnata a casa sua il 7 dicembre 2020. E di contraffazione di certificati medici e veterinari, avvenuta un mese prima: in un caso avrebbe asportato firma e timbro autografo di una dottoressa dal certificato di morte della nonna, per apporli su una ricetta in bianco. Attraverso i suoi legali, Eletti aveva fatto sapere di respingere le accuse. A distanza di tempo, resta ancora misterioso il movente.

Nel capo di imputazione si accenna a un litigio, avvenuto nel giorno del delitto, sulla vendita della casa, suddivisa in due appartamenti: in uno abitava la coppia Eletti-Guidetti, nell’altro i suoceri. Era emerso anche che Paolo Eletti si riconosceva in una diversa identità di genere. Pochi giorni prima del delitto, la moglie aveva espresso a un avvocato la sua volontà di avviare la separazione coniugale.