La merenda alla mortadella costerà solo un rimprovero

Cgil e Cisl incontrano i vertici della Tre Valli: salvi i tre dipendenti che usavano il salume per il panino. Verso il licenziamento altri sette, filmati mentre rubavano

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Il panino alla mortadella non gli costerà il posto di lavoro. Se la caveranno infatti con la sanzione minima prevista dal contratto nazionale – ovvero un richiamo verbale o poco più – i tre dipendenti dell’Agricola Tre Valli di Correggio (ora sospesi dal lavoro) che mettevano da parte qualche fetta di mortadella per fare merenda negli spogliatoi.

Diversa – e ben più grave – la posizione di altri sette lavoratori che avrebbero sottratto beni aziendali (tra cui alcuni prosciutti): quattro di loro si sono dimessi volontariamente, due hanno ricevuto una contestazione nella giornata di venerdì, giorno in cui ad un altro dei coinvolti è stata inviata la lettera di licenziamento.

Questo, in sintesi, il bilancio dell’incontro che ha messo di fronte la direzione aziendale del marchio del Gruppo Veronesi (630 dipendenti nel solo stabilimento di Correggio) e le organizzazioni sindacali Fai-Cisl e Flai-Cgil.

"L’Azienda – riferiscono i sindacati – ha chiarito fin da subito che le indagini investigative e le procedure disciplinari conseguenti si sono svolte nel pieno rispetto delle leggi e dei contratti. Azioni che si sono rese necessarie a fronte delle continue segnalazioni di ammanchi di denaro e beni personali dagli armadietti degli spogliatoi di un reparto".

Le indagini hanno svelato, purtroppo, anche molto altro: "Sarebbero emersi elementi – dicono Cgil e Cisl – che proverebbero, da parte di sette dipendenti, azioni tese a sottrarre e portare all’esterno beni di produzione aziendale senza nessuna autorizzazione. Inoltre, è stato segnalato anche il coinvolgimento di altri tre dipendenti che in modo abituale avrebbero consumato negli spogliatoi confezioni di affettati sottratti dalla produzione senza autorizzazione".

Ma i due comportamenti – i furti da una parte, la merenda non autorizzata dall’altra – viaggiano su due binari distinti: "I lavoratori che avrebbero consumato le confezioni di affettati non saranno licenziati ma si procederà applicando la sanzione minima prevista dal Ccnl. Più delicata invece – proseguono i sindacati – la posizione dei sette lavoratori che avrebbero impropriamente sottratto beni di produzione". Come si diceva, quattro si sono dimessi, mentre gli altri tre paiono avviati al licenziamento.

"A questo punto – aggiungono Fai e Flai – l’Azienda considera chiuse le indagini investigative dichiarando che non ci sono altri lavoratori coinvolti e auspicando che tali eventi non accadano in futuro. E’ stato ribadito che tali episodi non comporteranno in nessun modo eventuali ricadute per il futuro dello stabilimento di Correggio, al contrario si confermano tutti gli impegni assunti d’investimento previsti e le attività svolte nel sito. Come organizzazioni sindacali abbiamo preso atto della posizione aziendale e valuteremo i singoli casi dei lavoratori che si dovessero rivolgere presso le nostre sedi".

I sindacati si augurano "che i circa 630 dipendenti dello stabilimento di Correggio possano continuare a lavorare serenamente" e riaffermano – a tutela della reputazione e dell’onestà delle maestranze – che quelli assurti alle cronache sono comportamenti isolati.