
Disegno della classe II E
Noi alunni della II E, insieme alle altre classi della succursale dell’istituto comprensivo Galileo Galilei, l’11 marzo scorso siamo andati al Teatro Artigiano di Massenzatico a vedere lo spettacolo teatrale ’Alfonsina con la A’. L’esibizione parla di Alfonsina Strada, scritta e interpretata da Monica Faggiani. Il lavoro teatrale è iniziato con l’attrice che guardava una bici sospesa in aria e con una sedia posta al centro del palcoscenico. Abbiamo subito notato che quella sedia Monica Faggiani la usava tantissimo. Non solo come sedia, ma anche come bici, come tavolo e moltissimi altri oggetti. Ci ha raccontato quanto è stata complicata la vita di Alfonsina Strada, parlando della sua condizione di povertà e delle sfide che ha affrontato. Dopo lo spettacolo, si è anche fermata a rispondere alle nostre domande.
Alfonsina Morini, nata il 16 marzo 1891, viveva a Fossamarcia, a Bologna, in una famiglia di contadini ed era la seconda di dieci fratelli. Ha avuto la sua prima bicicletta a dieci anni e da subito coltivò la sua passione per il ciclismo. Nel 1915, a 24 anni, sposò Luigi Strada, che al contrario della famiglia la incoraggiò a perseguire il suo sogno. Dopo qualche anno chiese di partecipare come prima donna al giro d’Italia e alla fine riuscì a iscriversi. Tappa dopo tappa divenne sempre più popolare, sia tra il pubblico che con la stampa.
Durante una gara Alfonsina cadde in un dirupo, mentre in un’altra tappa ruppe il manubrio. All’improvviso una signora che passava di lì la aiutò creandogliene un altro. Secondo il regolamento avrebbe dovuto lasciare la gara, ma il direttore della Gazzetta dello Sport le propose un compromesso: avrebbe potuto proseguire la corsa, pur non essendo più valida come concorrente. Dei 90 atleti partiti fecero ritorno solo in 30, e tra questi c’era anche Alfonsina. Negli anni successivi però, alla donna fu proibito di iscriversi al Giro d’Italia.
Questa storia ci è piaciuta perché parla di una ragazza che ha insistito ed è riuscita a far avverare il suo sogno. Un altro episodio della vita di Alfonsina ci ha colpito: mentre un giorno stava passeggiando per la sua città, davanti a un’officina si imbatté in una bici che per lei era perfetta. Entrò nell’officina e si rivolse al meccanico per comprarla, ma il meccanico le disse che una donna non poteva comprare una bici di quel tipo. Lei quindi gli rispose che il pezzo che stava cambiando era sbagliato, dimostrandogli di conoscere bene il ciclismo, così l’uomo decise di venderle la bici. Inoltre, ci è piaciuto anche come si è comportata con suo marito Luigi, che ha amato per tutta la vita. Lui era stato ricoverato in un ospedale psichiatrico molto lontano da casa di Alfonsina, ma lei ogni settimana andava a trovarlo, anche se le costava tanti sacrifici. Alfonsina ha lasciato un segno nelle persone di quell’epoca e in tutte quelle che anche oggi ascoltano questa storia.
Classe II E